All’inizio degli anni ottanta alcuni produttori toscani cominciarono a impiegare vitigni e metodi di produzione estranei alla tradizione regionale, dando l’avvio a un vero e proprio rinascimento enologico italiano. Tra questi bisogna menzionare Domenico Poggiali che, con l’aiuto del genero Giuseppe Mazzocolin e del giovane enologo Franco Bernabei, diede vita al Fontalloro, Sangiovese destinato a entrare nel firmamento dei cosiddetti “supertoscani”. Oggi come allora affascina per la sua veste color rosso rubino compatto e per le straordinarie suggestioni aromatiche che regala. Eleganti e caratteristiche note di viola mammola e amarena si intrecciano ai profumi speziati rilasciati con sapienza dal legno, note di pepe nero, liquirizia e menta selvatica. Lasciato decantare per qualche minuto si apre ad accenti di tabacco e cuoio. La struttura che mostra al palato è piena, compatta, armonica. Ha equilibrio e stile impeccabili, con tannini nobili ancora in evoluzione e una persistenza aromatica finale emozionante per durata e qualità sopraffina.