Prodotto con uve nebbiolo, localmente chiamato chiavennasca – dall’espressione dialettale “ciù vinasca”, ossia “più adatta al vino” o “più da vino” – lasciate appassire sui graticci fino gennaio per concentrare gli zuccheri, lo Sfursat di casa Rainoldi si è affermato nel corso degli anni come una delle migliori espressioni del celebre vino valtellinese. Il suo colore è rosso rubino carico, con sfumature granato, limpido, luminoso e di evidente consistenza. Fine e intenso, al naso regala ricordi fruttati di confettura di prugne, speziatura fine di pepe nero, aromi tipici di fiori rossi appassiti e nocciole, sentori evoluti di torrefazione e cacao. All’assaggio i profumi retro-olfattivi diventano più complessi, articolando la dolcezza del frutto e delle spezie a note evolute di goudron. Al gusto è morbido, elegante, equilibrato, con una componente alcolica perfettamente assorbita dalla notevole struttura del vino e una tannicità di ottima estrazione.