A testimonianza dell’origine ellenica del vitigno, l’etichetta riproduce una rara moneta bizantina del 380 d.C., raffigurante l’effige dell’imperatore Teodosio I, governatore (in greco basiliskos) della Basilicata. Nel bicchiere rotea lento, lasciando risaltare il bel rosso rubino denso e cupo al centro. Il linguaggio olfattivo, elegante e austero, è orientato fin da subito a costruire una trama eterea, ricca di evoluzioni terziarie tra le quali si riconoscono, molto evidenti, note di humus e sottobosco. Il frutto è carnoso, masticabile, ben intrecciato alle spezie dolci e ai profumi lignei di caffè tostato. Conferma potenza ed eleganza anche al gusto; è un aglianico
fedele al territorio, ricco e spesso nella struttura, con tannino vigoroso e fine, e lunga persistenza aromatica.