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Il gusto dei germogli ricorda da vicino quello della pianta "cresciuta", ma più concentrato. Così, i germogli di ravanello avranno una nota pungente, quelli di cipolla una piacevole punta acre, quelli di alfa alfa un sapore erbaceo, più dolciastro, ma terroso quelli di barbabietola. Da dosare con attenzione per non coprire gli altri sapori.
Per preservare i nutrienti, l'impiego migliore dei germogli è a crudo su insalate, carpacci vegetali, hummus, creme spalmabili. Si possono anche leggermente esporre al calore di una pietanza fumante, come una zuppa, o saltare pochi istanti in padella per rifinire contorni, noodles, riso e cereali. Il gusto ricorda da vicino quello della pianta "cresciuta", ma più concentrato. Si possono anche coltivare in casa.
Potete gustare quelli di soia nell'insalata di fave, apprezzare quelli di porro nell'insalata con la feta, quelli di crescione nel pesto per gli spaghetti e quelli misti aggiunti alla quinoa con broccoli.
1 
Ungete leggermente la melanzana, cuocetela in forno a 200° per 30 minuti e fatela raffreddare. Sbucciatela, strizzatela per eliminare l'acqua in eccesso, trasferitela nel mixer e frullatela con le olive denocciolate e le acciughe; regolate di sale, pepate, incorporate il succo del lime e tenete il composto da parte. Mettete la crema preparata in una tasca da pasticciere con bocchetta liscia.
2 
Dividete il primo sale in 4 lingottini uguali e tagliateli a loro volta in 8 fettine rettangolari. Disponete in ogni piatto una serie di fettine di formaggio a breve distanza una dall'altra in modo da formare un grande sandwich e poi spremete po' di farcia alla melanzana tra una fetta e l'altra, senza riempire completamente lo spazio.
3 
Aggiungete, sopra la farcia, i germogli di colore alternato. Intorno al formaggio decorate con i capperini, i ravanelli tagliati a fettine sottili, le erbe aromatiche e la scorza di lime appena grattugiata. Condite con un filo di olio e servite.
marzo 2024
Ricetta di Antonella Pavanello, foto di Adriano Brusaferri
Antonella Pavanello, food stylist, ha imparato l’arte della cucina dalla mamma e dai libri. Prepara manicaretti creativi su numerosi set fotografici, ma il suo primo banco di prova sono gli amici e la famiglia. La sua filosofia? Piatti semplici ma con tocchi insoliti. Scopriteli sul suo sito
Antonella Pavanello, food stylist, ha imparato l’arte della cucina dalla mamma e dai libri. Prepara manicaretti creativi su numerosi set fotografici, ma il suo primo banco di prova sono gli amici e la famiglia. La sua filosofia? Piatti semplici ma con tocchi insoliti. Scopriteli sul suo sito