Fino a giugno sono disponibili gli
asparagi bianchi di produzione nazionale (negli altri periodi, li importiamo dal Perù e dalla Grecia). Particolarmente apprezzati nelle nostre regioni del Nordest, gli
asparagi bianchi vengono coltivati con una tecnica della “forzatura” che prevede di farli crescere sotto terra e coperti con teli per far sì che si ingrossino rimanendo perfettamente bianchi.
Le coltivazioni sono concentrate soprattutto in Veneto (dove si coltivano anche il
bianco di Bassano Dop, il
Cimadolmo Igp e il
Badoere Igp), ma anche in Friuli e in Trentino Alto Adige. Al momento dell’acquisto, gli
asparagi bianchi devono essere di colore omogeneo (se hanno sfumature violacee significa che sono stati esposti alla luce), carnosi e rigidi (tentando di piegarli, devono spezzarsi).
Di
gusto più delicato e dolce rispetto a quelli verdi, sono quasi senza scarto (basta pelarli con un pelapatate a partire da 3-4 cm sotto le punte). Oltre che cotti al vapore e consumati nei modi tradizionali (abbinati a riso o uova) si gustano anche
crudi, purché freschissimi e tagliati sottili.