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Tecniche di BasePastaCome fare i ravioli

Come fare i ravioli

La pasta all’uovo fatta in casa è sempre una delizia: se ripiena, anche di più. Preparatela con la nostra guida a tecniche, forme e farciture con tanti suggerimenti di ricette

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La pasta ripiena fatta in casa è sempre un piacere per chi la confeziona: il profumo della farina che si mescola con le uova fresche, la ricchezza dei ripieni, l’abilità in tagli e chiusure sono tutti aspetti che danno soddisfazione a chi cucina e, in tavola, si tradurranno in golosità per i commensali. Scopriamo nella nostra guida come fare i ravioli, la tecnica, le forme e le ricette più buone.

Cosa sono i ravioli

Vanno sotto il nome generico di ravioli i fagottini di pasta ripiena che, a seconda delle zone d’Italia possono avere nomi e fogge diverse. In Piemonte si trovano gli agnolotti quadrati e i piccoli plin rettangolari, a Parma e Piacenza i tondi anolini, a Brescia e Bergamo i casoncelli che possono essere chiusi a triangolo o a caramella, oppure allungati e leggermente arcuati (foto in alto). E così via. Tante anche le forme più o meno di fantasia, non sempre legate a una specifica tradizione, come le mezzelune o le margherite.

La pasta all’uovo

Ad accomunare tutte le ricette ri ravioli & co. è l’impasto: una classica sfoglia all’uovo preparata con un uovo ogni 100 g di farina che, a seconda della ricchezza del ripieno e del condimento, saranno sufficienti per 2-3 persone.

La tecnica di lavorazione dell’impasto è quella classica che riassumiamo per sommi capi (qui trovate un approfondimento): si dispone la farina a fontana, si sgusciano al centro le uova, si uniscono a piacere un filo d’olio e un pizzico di sale, si impasta energicamente per 10-15 minuti, si forma una palla, si fa riposare coperta (con pellicola o una ciotola capovolta) per circa mezz’ora e infine si stende.

Il ripieno

Mentre la pasta riposa, è il momento di preparare il ripieno. Tra i grandi classici ci sono le tante varianti dei ravioli di carne, come i sontuosi ravioli alla genovese (foto in alto) con vitello e maiale, frattaglie come le animelle e la nota vegetale di scarola e borragine, o i ravioli trentini di carni miste con manzo, salsiccia e prosciutto. Usate di preferenza carni già cotte (arrosto, stufato), anche avanzate: infatti, se - come dovrebbe essere - la sfoglia è molto sottile la cottura in acqua è molto rapida e la carne cruda potrebbe non cuocere completamente.

Tra le ricette più famose di ravioli di magro (cioè, senza carne). I più tradizionali sono quelli con ricotta e spinaci, molto gustosi i tortelli di erbette con bietole e parmigiano, davvero particolari i tortelli di zucca mantovani con mostarda e amaretti, creativi i raviolini con formaggio di capra e pesto di pinoli, pistacchi e menta. Sempre raffinati e originali i ravioli di pesce: provate quelli di bianchetti in salsa ai pinoli o i ravioli di gallinella con gamberi e vongole. Nella composizione del ripieno, fate solo attenzione all’umidità: se è eccessiva, bagna la pasta rendendola collosa e fragile. Se occorre, potete “asciugare” un po’ la farcia aggiungendo poco pangrattato fine o un pezzetto di patata lessa schiacciata. Meglio non aggiungere farina perché, data la cottura rapidissima, potrebbe restare cruda lasciando un sapore poco gradevole.

Come ottenere i ravioli

Sono passati 30 minuti, la pasta ha riposato, ha sviluppato la giusta elasticità ed è pronta per essere stesa e farcita con il ripieno appena approntato. Vediamo passo per passo come confezionare i ravioli.

Stendere la pasta

La stesura può avvenire al mattarello o, più facilmente, con l’apposita macchinetta: l’importante è che la pasta sia sottilissima altrimenti nei punti di chiusura, dove lo spessore raddoppia, potrebbe rimanere cruda. Se usate la macchinetta, dunque, dovete arrivare a passare la pasta tra i rulli avvicinati fino all’ultima tacca. Quale che sia la tecnica scelta, è importante lavorare (stendere, ritagliare e sigillare) poca pasta per volta: infatti, se la sfoglia resta troppo a lungo all’aria, si secca e i lembi non aderiranno bene. Per ovviare potrete passarli con un pennellino o un dito intinto in poca acqua.

Distribuire la farcitura

Come accennato, si possono confezionare ravioli dalle forme più svariate. Il modo più semplice è partire da una larga striscia di pasta, distribuire il ripieno a mucchietti paralleli al lato lungo, spostati verso uno dei margini, ripiegare sopra la parte rimasta libera, sigillare e tagliare tra un mucchietto e l’altro.

Si possono anche ricavare strisce larghe più o meno quanto i ravioli che vogliamo ottenere, farcirne la metà e coprire con le altre, infine tagliare. In tutti casi, la distanza tra il centro di un mucchietto di ripieno e l’altro corrisponderà alla larghezza che volete dare al vostro raviolo.

Quanto ripieno?

Qual è la quantità giusta di ripieno? Possiamo dirvi di essere generosi ma... non troppo! Il ripieno deve essere in quantità sufficiente da lasciare intorno abbastanza pasta libera da poter poi chiudere agevolmente i ravioli: la misura giusta è un bordo di 3-5 mm (a seconda delle dimensioni del raviolo).

Come chiudere i ravioli

In questa fase, è importante sigillare bene la pasta, ovvero far aderire i due strati premendo con la punta delle dita tutt’intorno al ripieno e cercando così di lasciare meno aria possibile, altrimenti i ravioli si gonfiano in cottura e si aprono. Durante l’operazione, si assottiglieranno un po’ i bordi, per favorire una cottura migliore (non troppo al dente).

Un’altra tecnica, adatta soprattutto ai ravioloni più grandi, prevede di passare i bordi con i rebbi di una forchetta, schiacciando leggermente: la zigrinatura che se ne ottiene migliora ulteriormente la chiusura e la consistenza dei bordi dopo la cottura.

Gli utensili

A seconda della foggia e della tecnica scelta per ottenerla, si possono utilizzare diversi utensili per ricavare i ravioli, dal semplice coltello alla rotella liscia o dentellata.

È possibile anche utilizzare stampini quadrati, rotondi o fantasia, appositi per la pasta ma anche semplici taglia biscotti (a fiore, cuore, stella e così via). Gli stampini si usano per tagliare quadrati o dischetti (o altre forme a piacere) sulle doppie strisce già farcite (foto in alto).

Oppure, si usano sulla pasta liscia, prima di mettere il ripieno: in quest’ultimo caso, i pezzetti di pasta vanno poi ripiegati (per esempio a triangolo) o coperti con altri quadrati o dischetti.

Per i ravioli quadrati, esistono anche apposite piastre: sulla base si posa una sfoglia abbassandola leggermente con un dito nella cavità, si divide il ripieno, si sovrappone una seconda sfoglia, si fanno aderire i due strati di pasta delicatamente con i polpastrelli, infine si passa il mattarello, premendo per far sì che i bordi dentellati restino impressi sotto e sopra. Si estrae il tutto dalla piastra, si fa asciugare all’aria e solo allora si separano i ravioli.

Esistono infine stampini per ottenere ravioli a mezzaluna, molto usati nella cucina orientale (si trovano nei negozi di casalinghi e oggettistica): al loro interno si inseriscono un dischetto di pasta e una noce di ripieno, quindi si chiudono, premendo bene, e se ne estrae il raviolo perfettamente sigillato.

Come cuocere i ravioli

Per cuocere i ravioli fatti in casa riempite di abbondante acqua salata una pentola: almeno 4-6 litri di acqua per ogni mezzo chilo di pasta. La quantità è importante perché devono avere lo spazio per “nuotare”, evitando di incollarsi tra loro. Quando l’acqua inizia a bollire, abbassate leggermente la fiamma, versate i ravioli, rimescolate con delicatezza con una schiumarola e cuocete per 4-6 minuti, sempre rigirando ogni tanto: quando i ravioli salgono a galla, aspettate ancora qualche istante e sono pronti. Scolateli con la schiumarola in una zuppiera, versate il condimento ben caldo e mescolateli sollevandoli delicatamente con 2 palette forate.

I condimenti adatti

A ogni raviolo, il suo condimento. I ravioli di magro sono ottimi se conditi con sughi poco elaborati o anche solo con burro e salvia, anche nella versione un filo più elaborata al forno. Per quelli rustici, per esempio con un ripieno ai funghi porcini, va bene un buon sugo di pomodoro e basilico oppure con salsiccia e panna fresca, o con porri e speck. I ravioli di carne, come gli agnolotti, confezionati di dimensioni piccine si gustano anche in brodo.

Francesca Romana Mezzadri
Aggiornato a marzo 2025

Francesca Romana Mezzadri
Francesca Romana Mezzadri

Super appassionata di buon cibo e profonda conoscitrice di fornelli, è una giornalista milanese specializzata che ha fatto del suo goloso hobby una professione. Oltre a scrivere di food e seguire i servizi sul set che mostrano come preparare tanti manicaretti, insegna anche tecniche di cucina in corsi speciali: cooking night, lezioni personalizzate ed eventi con showcooking e cucina a domicilio. Il suo obiettivo è osare e sperimentare (in relax) per portare in tavola solo il meglio. @cuochina

Super appassionata di buon cibo e profonda conoscitrice di fornelli, è una giornalista milanese specializzata che ha fatto del suo goloso hobby una professione. Oltre a scrivere di food e seguire i servizi sul set che mostrano come preparare tanti manicaretti, insegna anche tecniche di cucina in corsi speciali: cooking night, lezioni personalizzate ed eventi con showcooking e cucina a domicilio. Il suo obiettivo è osare e sperimentare (in relax) per portare in tavola solo il meglio. @cuochina

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