1) Spunta i fagiolini e scottali in acqua salata portata a ebollizione per 4-5 minuti. Taglia il primosale a bastoncini. Bagna i fogli di pane carasau con acqua salata a temperatura ambiente per qualche minuto: appena diventano morbidi, toglili dall'acqua e tagliali in tante strisce di circa 5 cm. Avvolgi ogni striscia intorno a qualche fagiolino e bastoncino di primo sale, formando degli involtini.
2) Scalda un filo d’olio in una padella antiaderente e rosola gli involtini a fiamma vivace in modo che il pane diventi dorato e croccante. Aggiungi qualche scorzetta di limone e foglioline di basilico spezzettate, pepa e fai insaporire per qualche istante. I fagottini di pane carasau con fagiolini e primo sale sono pronti.
Alcuni studi hanno posto in evidenza alcuni utensili, che sembrerebbero coppe di cottura, in cui son stati ritrovati resti di pane, che hanno fatto avanzare l’ipotesi che il pane carasau fosse già prodotto già nell'età del bronzo, epoca in cui in Sardegna regnava la civiltà nuragica. La sua caratteristica friabilità, la leggerezza e la facile conservazione, lo rendevano, in passato, molto funzionale per la vita transumante dei pastori che si allontanavano dal paese per lunghi periodi, impegnati nella cura delle greggi. Il pane carasau anche dopo lunghi periodi, se bagnato al momento del pasto, riacquista la freschezza del pane di giornata. Il rito della panificazione nell’entroterra sardo era anche un momento di socializzazione che vedeva coinvolte tutte le donne della famiglia e del rione.