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Si chiama orata per la caratteristica banda dorata tra gli occhi, che la contraddistingue dagli altri pesci della famiglia degli Sparidi. Vive nel Mediterraneo e nell'Atlantico Orientale ma quella in commercio è allevata per oltre il 90% in vasche, valli di pesca o in gabbie in mare (Alto Adriatico, Toscana, Sardegna); si trovano anche esemplari selvaggi, particolarmente saporiti, ma più costosi. L'orata è un pesce pregiato, dalle carni sode e con poche lische, magre, leggere e digeribili. Particolarmente versatile, potete trovare qui le ricette migliori. Se cercate qualche sfizioseria in più provate la zuppa di orata, il carpaccio di orata e anguria e i filetti con il bacon.
L'orata fresca ha branchie di color rosso brillante, occhio sporgente e non appannato, carne soda, soprattutto sul ventre, e squame ben aderenti. Per pulirla, aprite il ventre con le forbici, eliminate interiora e branchie e sciacquate l'orata sotto acqua fredda. Raschiate l'orata con un coltello o con l'apposito attrezzo, procedendo dalla coda verso la testa.
La marinatura insaporisce il pesce e mantiene morbide le carni durante la cottura, soprattutto quella al forno o alla griglia. A seconda del tipo di pesce potete variare gli ingredienti della marinata, aggiungendo erbe aromatiche, spezie, vino, aceto o succo di limone. In questo caso la marinata è leggera perché le carni dell'orata sono semigrasse e quindi già gustose e tenere.
Per le tartare e i carpacci sono indicati ingredienti aromatici e profumati, come la scorza di agrumi, lo zenzero grattugiato, la salsa di soia e fettine di scalogno, cipolla rossa dolce o scalogno.
1 
Prendete un'orata già pulita di circa 800 g, lavatela, asciugatela, inseritevi un mazzetto composto di salvia, rosmarino e timo e uno spicchio d'aglio non sbucciato. Mettetela in una pirofila unta di olio, rivoltatela in modo che si unga uniformemente, copritela e lasciatela insaporire in luogo fresco per una mezz'ora.
2 
Nel frattempo tritate 3-4 foglie di salvia, qualche ciuffo di rosmarino, un cucchiaino di foglie di timo e la scorza di mezzo limone. Al momento di cuocere avvolgete la coda del pesce in un pezzetto di foglio di alluminio per evitare che bruci durante la cottura e cospargetelo con il trito aromatico.
3 
Irrorate il pesce con un filo di olio, salate, pepate e passate in forno caldo a 200°; dopo 10 minuti abbassate la temperatura a 180°.
4 
A metà cottura spruzzatelo con mezzo bicchiere di vino bianco caldo; portate a termine la cottura cospargendolo ogni tanto con il suo fondo.
Ricetta di Livia Sala, foto di Maurizio Lodi
febbraio 2024