Ricorda un granchio di grandi dimensioni: la granseola è uno dei crostacei più prelibati, ideale da fare in insalata o per condire pasta e risotti. Il nome deriva dal veneziano granso (granchio) e seola (cipolla), secondo la maniera di cucinarla nel capoluogo Veneto. Anche se il maschio è più grosso della femmina il peso di ogni esemplare è di circa 500 g e basta per una sola persona, visto il grande scarto che ha.
Via il guscio con delicatezza
Fate raffreddare la granseola nel brodo di cottura, scolatela, sistematela sul piano di lavoro con la parte bombata rivolta verso il basso e togliete delicatamente la parte sotto morbida. Prelevate prima il corallo, quindi staccate le zampe e molto delicatamente estraete dal guscio la polpa. Con uno spiedino staccate le parti di cartilagine e scartatele. Spezzate le zampe con l'apposito attrezzo o con uno schiaccianoci ed estraete la polpa, sfilandola dal guscio.
Fate sobbollire 3 litri di acqua, cipolla, carota, sedano a pezzetti, un mazzetto guarnito, sale e pepe per 30 minuti e filtrate. Immergete le granseole nel brodo, una alla volta, e cuocete ciascuna per 10 minuti.
Sgocciolatele, fatele raffreddare, ricavate la polpa senza danneggiare il guscio e riducetela a filetti; tenete da parte i gusci. Trasferite la polpa in una ciotola e conditela con olio, il succo di limone, sale e pepe e mescolate. Sciacquate i gusci tenuti da parte, suddividete la polpa condita al loro interno e servite con fettine di limone.