La carne di cinghiale è classificata come “carne nera”: magra, compatta e sana per via della naturale alimentazione dell’animale. L’uso della carne di cinghiale è molto diffusa nelle zone del nord Italia, in cui viene spesso utilizzata per preparare saporiti ragù per condire pappardelle (pappardelle di grano saraceno e pappardelle sul cinghiale) o tagliatelle o ricchi secondi, soprattutto in umido, come il cinghiale in dolce forte, lo spezzatino con polenta, il cinghiale con tortino di farro.
I bocconcini di carne di cinghiale morbidi e saporiti sono marinati per parecchie ore con acqua e aceto per stemperare il sapore forte della selvaggina. Potete aggiungere erbe aromatiche, spezie, come cannella e chiodi di garofano, vino, aglio, cipolla. Qui vi spieghiamo come cucinare il cinghiale.
Lo spezzatino si può servire con fette di pane abbrustolito, polenta, patate lessate, patate al forno, purè di patate, verdure a vapore (cavoli, carote e cipolle), riso pilaf, cuscus.
1 La sera precedente marinate la carne: mettete a bagno i pezzi di cinghiale in un recipiente pieno di acqua e aceto miscelati in parti uguali.
2 Il giorno dopo scolate la carne dalla marinata e asciugatela con un telo. Pelate e affettate a fettine sottili la cipolla; lavate, mondate e tritate finemente una manciata di foglie di prezzemolo.
3 Fate sciogliere in un tegame di terracotta lo strutto, tenendo la fiamma sempre bassa. Unite i pezzi di carne e continuando a rigirarli fate prendere un colorito e una cottura uniforme.
4 Quando la carne sarà ben rosolata, versate la cipolla, le foglie d'alloro, il prezzemolo e i peperoncini lasciandoli interi. Aggiustate di sale, versate 2 dl di vino, incoperchiate e cuocete per 1 ora e 30 minuti.
5 Passato questo tempo, bagnate la carne con il restante vino, lasciate sfumare e portate a termine la cottura per altri 10 minuti. Eliminate i peperoncini e servite la preparazione ben calda.