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La senape si coltiva da sempre e ha avuto enorme fortuna in Francia e nei Paesi anglosassoni. In Italia, dove si usa meno, si è ritagliata un'area privilegiata in terra padana, soprattutto in quel capolavoro che è la mostarda, dove la sua piccantezza si sposa con la dolcezza dello zucchero in un contrasto assolutamente unico.
Come è fatta
È una miscela di grani neri e bianchi, prima ridotti in farina e poi diluiti con aceto, vino bianco, spezie e altri aromi oppure con mosto di vino rosso, come nel caso della bordolese. Nasce così una crema che qualche volta è morbida e liscia, altre granulosa perché, come in quella di Meaux, detta "all'antica", i semi sono spezzettati grossolanamente e si sentono in bocca. Anche la piccantezza varia. Della senape di Digione, che vanta il marchio Doc dal 1937, esiste un tipo "forte" , più asciutta e acuta al palato e uno più morbida, dolce e aromatica
1 Mettete le fettine di lonza in una terrina e irroratele con un'emulsione preparata con la senape, il succo del limone, 4 cucchiai di olio, sale e pepe. Fate marinare per un'ora al fresco.
2 Frullate le fette di pane spezzettate con il latte, la panna, il rafano e un pizzico di sale, fino a ottenere un composto cremoso; se occorre, diluitelo aggiungendo poco alla volta altro latte.
3 Sgocciolate un po' le fette di carne dalla marinata e passatele prima nelle uova leggermente sbattute, poi nei fiocchi di mais pestati.
4 Scaldate in una padella il burro con la stessa quantità di olio e friggetevi la carne. Servite le fettine con la salsa al rafano preparata e guarnite con fettine di cipollotto ed erba cipollina.