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Orecchia d’elefante

Un piatto gourmet della tradizione lombarda, l'orecchia di elefante è spessa e con l'osso. Impanata e fritta nel burro finché è dorata, è servita ben calda. Croccante fuori e tenera dentro, è un piatto sontuoso e indimenticabile

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Ingredienti

La cotoletta, o costoletta alla milanese o orecchia d'elefante, è preparata con una fetta di vitello con l'osso, ricavata dalla lombata dell'animale. Lo spessore deve essere alto circa come l'osso, ma a piacere, è possibile anche assotigliarla un po' con il batticarne.

Come si prepara
Per la panatura si usa pangrattato, preferibilmente raffermo ma non vecchio e composto soprattutto dalla mollica. La carne non va passata nella farina, ma direttamente nelle uova sbattute e poi ricoperta completamente, osso compreso, di pangrattato. La frittura è d'obbligo nel burro, meglio abbondante e chiarificato perché l'orecchia d'elefante sia dorata e croccante fuori e ancora tenera, come deve essere la carne di vitello, all'interno. Tante varianti gustose, da provare nel capoluogo lombardo.

 

Rifilate le costolette, eliminando la pellicina intorno in modo che non si arriccino durante la cottura. Ponetele tra 2 fogli di carta da forno e allargatele battendole delicatamente con un pestacarne. Passate la carne in 2 uova sbattute con un pizzico di pepe.

Scolate le costolette dalle uova e passatele, una per volta, nel pangrattato, rivestendole in modo uniforme da entrambi i lati; scrollatele per eliminare il pangrattato in eccesso.

Sciogliete 30 g di burro in un tegame e cuocetevi una costoletta per 3-4 minuti per lato, poi scolatela e asciugatela su carta assorbente.

Pulite il tegame con la carta da cucina e cuocete nello stesso modo le altre costolette. Salate e servite, accompagnando, se vi piace, con insalata verde.