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In Italia è conosciuto anche come Cavolo di Pechino, e infatti il suo nome scientifico è Brassica pekinensis. È costituito da un cespo allungato che ricorda la lattuga romana. Pur essendo tenere, le foglie sono molto resistenti e hanno una consistenza carnosa che permette cotture abbastanza lunghe anche in forno dopo una rapida sbollentatura.
Foglie resistenti
Questa varietà è ideale come involucro per involtini, sia di carne che di pesce. Sia cotto che tagliato finemente a crudo, si presta ad accompagnare bolliti e salumi anche piuttosto grassi.
1 Mettete i funghi in una ciotola, copriteli con abbondante acqua tiepida e fateli ammollare per circa 20 minuti; quindi scolateli, verificate che non vi siano residui terrosi, strizzateli bene e tritateli grossolanamente.
2 Sbucciate gli scalogni e tritateli con una manciatina di foglie di prezzemolo lavate e asciugate. Fate soffriggere il trito preparato in una padella con un filo d'olio, quindi unite anche i funghi, fate insaporire per qualche minuto e togliete dal fuoco.
3 Raccogliete la carne in una terrina e incorporatevi il soffritto intiepidito, quindi salate e pepate e mescolate bene in modo che gli ingredienti di amalgamino. Scottate le foglie di cavolo per 2-3 minuti in acqua bollente salata, quindi stendetele ad asciugare su un telo pulito.
4 Suddividete il ripieno tra le foglie di cavolo e arrotolatele formando degli involtini. Rosolate gli involtini per 10 minuti in un tegame con un filo d'olio, poi trasferiteli in una teglia e cospargeteli con un mix di pangrattato e parmigiano grattugiato. Irrorate con un filo d'olio, fate dorare nel forno a 200° per 10 minuti, sfornate e servite.