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Un secondo piatto raffinato, realizzato con materie prime semplici e poco costose: una creazione di Davide Oldani per il suo ristorante pizzeria All'Olmo, che prende il nome dall'albero al centro della piazza dell'omonimo paese, San Pietro all'Olmo (Mi), dove lo chef ha trasformato l'esperienza degli ultimi vent'anni in solidi progetti. Una pianta con radici profonde e foglie che guardano verso l'alto, proprio come la sua cucina.
Un dolce da re, la meringata con crema di latte e Martin sec al vino rosso è un dolce al cucchiaio che profuma d'autunno.
1 
Sfogliate 1 verza privando le foglie della costa centrale, battetele leggermente con un batticarne, scottatele rapidamente in acqua bollente salata, scolatele e raffreddatele in acqua e ghiaccio. Asciugatele con un canovaccio di cotone.
2 
Fate il ripieno. Con un coltello affilato preparate un battuto con le due carni, di anatra e di pollo, i fegatini e 20 g di scalogno, unite 50 ml di vino, il Porto e il Brandy, mescolate, unite 1 g di sale e pepate. Condite i petti con sale e pepe e copriteli con il ripieno.
3 
Avvolgeteli con una o due foglie di verza eliminando gli eventuali eccessi. Inserite i petti preparati nei sacchetti per la cottura sottovuoto e cuoceteli a vapore a 52° per 30 minuti. Poi fateli arrostire in una padella con 20 ml di olio su entrambi i lati e infine lucidateli con una noce di burro. Teneteli in caldo.
4 
Fate la salsa. Mondate le verze rimaste, tagliatele in 4 parti e centrifugatele (oppure frullatele con un goccio d'acqua). Tagliate finemente lo scalogno rimasto e fatelo imbiondire in una casseruola con 30 g di burro, aggiungete 10 g di timo e 5 g di pepe in grani, bagnate con il vino rosso rimasto e lasciatelo evaporare. Unite il centrifugato di verze e fatelo ridurre fino a renderlo una salsa densa. Filtrate. Per la finitura, tagliate i petti di pernice a metà nel senso della lunghezza, disponeteli al centro dei piatti e serviteli irrorandoli con la salsa.
novembre 2024
ricetta di Davide Oldani, foto di Felice Scoccimarro
Delfino di Gualtiero Marchesi, dopo aver girato le cucine di mezzo mondo, ha aperto a Cornaredo (Mi) il suo ristorante, D’O, due stelle Michelin e una verde per la sostenibilità, diventato in poco tempo una nuova meta per i gourmet. Recentemente ha aperto un piccolo ristorante, che si chiama All’Olmo, a San Pietro all’Olmo, piccola frazione di Cornaredo. Tradizione, leggerezza e un deciso no a ingredienti costosi e di moda sono le sue carte vincenti.
Delfino di Gualtiero Marchesi, dopo aver girato le cucine di mezzo mondo, ha aperto a Cornaredo (Mi) il suo ristorante, D’O, due stelle Michelin e una verde per la sostenibilità, diventato in poco tempo una nuova meta per i gourmet. Recentemente ha aperto un piccolo ristorante, che si chiama All’Olmo, a San Pietro all’Olmo, piccola frazione di Cornaredo. Tradizione, leggerezza e un deciso no a ingredienti costosi e di moda sono le sue carte vincenti.