Un nome fuori uso per un ortaggio a lungo dimenticato e oggi nuovamente rivalutato e apprezzato nelle cucine di tutto il mondo. Il protagonista di questo revival è il cavolo riccio, più propriamente detto kale, conosciuto e utilizzato fin dall'antichità nelle regioni meridionali d'Italia, soprattutto in Puglia. In dialetto pugliese si chiama "cole rizze” e, accompagnato alle fave, è stato per molto tempo la colazione e la merenda dei contadini.
Curiosità ai fornelli
Finisce volentieri nelle zuppe, nelle frittate, nelle torte salate, nelle insalate con frutta secca e frutta fresca come mele e pere o ancora sotto forma di pesto. Più curiose le ricette per le chips e per gli smoothie. Per le chips, spezzettate le foglie, conditele con poco olio di oliva e infornatele per 15 minuti a 190°, salate: ottime come spezzafame o per accompagnare l'aperitivo. Per gli smoothie, basta frullare le foglie di kale con latte, anche vegetale, e frutta fresca oppure centrifugarle con frutta, lime e zenzero: perfetti anche come bevande detox.
1 Tritate finemente le foglie tenere di kale (cavolo riccio) e mescolatele con le mandorle tostate salate (quelle da aperitivo, per intenderci) anch'esse tritate. Lavate l'uva rosata, preferibilmente senza semi, sgranatela e dividete a metà i chicchi, tranne quelli più piccoli.
2 Mettete in una larga padella 4 cucchiai di olio, la glassa di aceto balsamico, l'uva e il mix di kale e mandorle. Lessate le pappardelle, o altra pasta lunga, e scolatele al dente conservando 90 ml di acqua di cottura.
3 Trasferite la pasta in padella, unite l'acqua di cottura, salate, pepate e saltate il tutto per 1-2 minuti. Servite decorando con germogli di basilico rosso e un filo di olio crudo.