Granseola, o granceola, è un nome di origine veneziana a indicare un grosso granchio, la cui polpa è particolarmente pregiata, dal gusto delicato. La granseola va sempre prima sbollentata, in semplice acqua bollente oppure con aggiunta di cipolle, carote, sedano e un mazzetto guarnito, come vi raccontiamo qui.
Per la tavola di Natale, la granseola in insalata servita nel guscio è un piatto molto scenografico, cucinata con aromi e servita con un filo d'olio. Se volete provare altri primi di pasta ripiena con il pesce, le lasagne con zucca e calamaro sono profumate al finocchietto, servite in monoporzione le lasagne con ragù di polpo, ricotta e olive.
1 Lessate 1 granseola per 15 minuti in acqua salata, scolatela, apritela, raccogliete in una ciotola il corallo e la polpa scura che lo circonda. Estraete la polpa bianca dal corpo centrale e dalle chele e conditela con olio, il succo di 1 limone, pepe e 1 manciata di prezzemolo tritato.
2 Preparate un soffritto con 1 spicchio d'aglio, 4 cipolline borettane e 2 cucchiai di olio.
Unite il corallo e la polpa scura tritati, sfumate con 100 ml di vino bianco, completate con la polpa bianca.
3 Scaldate in una padella 1 cucchiaio di burro e 2 di olio, unite 1 scalogno tritato, 1 presa di foglie di timo e 4 carciofi affettati. Saltateli nel condimento e bagnateli con 100 ml di vino bianco. Setacciate 1 cucchiaio di farina sui carciofi, mescolate, bagnate con 200 ml di brodo vegetale e addensate il fondo di cottura. Riducete in crema metà dei carciofi e mescolateli con quelli affettati.
4 Imburrate uno stampo e alternate strati di pasta fresca, carciofi e granseola, finendo con la pasta. Cospargete di pangrattato, mandorle a fette e fiocchi di burro. Infornate a 180° per 40 minuti. Fate riposare e servite.
Ricetta di Alessandra Avallone, foto Francesca Moscheni