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Pasta tipica del Salento, le maritate sono una pasta di recupero. Quando si preparava molta pasta per essiccarla, succedeva che alla fine ne avanzava un po' di questa e un po' di quella: nascono così le maritate, un mix di orecchiette e cavatelli o capunti.
In pratica
Per preparare le orecchiette basta realizzare dei cavatelli e poi rivoltarli sulla punta del pollice. Oppure si prelevano piccoli pizzichi di pasta e si sagomano direttamente con la punta del pollice.
1 
Lavate la seppia, dividetela a metà in senso verticale, poi tagliatela a strisce di 1 cm circa di larghezza. Lavate e tritate il prezzemolo. Lavate i pomodorini a tagliateli a metà. Pulite e lavate sedano, carota e cipolla, sbucciate l'aglio e tritateli insieme. Fate appassire il trito preparato in un tegame con un po' d'olio, poi unite la seppia e lasciatela insaporire per alcuni minuti, mescolando.
2 
Quando avrà perso buona parte della sua acqua, irroratela con il vino bianco e fatelo evaporare a fuoco moderato. Aggiungete i pomodorini e un pizzico di peperoncino, coprite e cuocete a fuoco dolce per circa mezz'ora, senza salare: unite poco brodo per volta quando il fondo si asciuga. Intanto, cuocete le maritate in abbondante acqua bollente salata e scolatele molto al dente. Versatele nel tegame con il condimento e cuocete ancora per un paio di minuti, mescolando.
3 
Completate con il prezzemolo tritato e servite. Se vi piace, per dare un tocco più moderno, potete guarnire con pomodorini confit (da preparare in anticipo): tagliateli a metà, disponeteli in una teglia con la parte tagliata verso l'alto, salateli, cospargeteli con poco zucchero e infornateli a 160° per 1 ora.