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Si chiama sardenaira perché in origine veniva condita con le sarde, pesce povero ma gustoso, nutriente ma economico. Nel tempo le sarde sono state sostituite dalle acciughe sotto sale. La forma cambia a seconda del tegame usato per la cottura, delle zone e delle famiglie che la preparano. In alcune versioni olive, acciughe e aglio possono essere anche tritati, magari con l'aggiunta di una manciata di capperi.
La variante in Val di Nervia
Nell'entroterra ligure si trova, tra Dolceacqua e Apricale, una variante interessante, la sardenaira con il "machetu”, una sorta di pesto di pesce, sale e olio che ricorda l'antico "garum” di epoca romana, una specie di pasta di acciughe macerate da spalmare.
1  Preparate un impasto con la farina setacciata, il lievito, 4 cucchiai d'olio, mezzo bicchiere d'acqua e un pizzico di sale. Lavorate fino a ottenere una consistenza morbida ed elastica. Formate una palla, copritela con un canovaccio e lasciatela riposare per circa 2 ore in un luogo tiepido.
2 Sbucciate le cipolle, tagliatele finemente e fatele dorare in un tegame con abbondante olio, poi aggiungete i pomodori pelati spezzettati e il basilico. Fate cuocere a fuoco basso per almeno 30 minuti.
3 Intanto dissalate le acciughe, tamponatele con la carta assorbente da cucina e tagliatele a pezzi. Quando la salsa è piuttosto densa, aggiungetele nel tegame.
4  Stendete la pasta a uno spessore di 2 cm in una teglia unta d'olio, distribuitevi le olive premendole con le dita, spalmatevi la salsa preparata e pareggiate la superficie. Spolverizzate con l'origano, condite con un filo d'olio e cuocete nel forno caldo a 200° per 40 minuti. Servite la sardenaira calda.