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Un dolce per la Pasqua nella tradizionale forma a ciambella, a base di cioccolato e frutta e profumato con rum
Un dolce al cioccolato per la tavola di Pasqua, preparato con mele, biscotti amaretti, panna e rum. La ciambella ha origini antiche e veniva preparato per celebrare la resurrezione di Gesù. La forma simboleggia la corona di spine che Gesù portò durante la Passione. Golosa anche la ciambella di Pasqua alla cannella.
Prima di servire, passate un coltello intorno ai bordi e alla cavità centrale dello stampo, capovolgetelo in un piatto con un colpo netto. Se vi piace, affettate sottile 1 mela rossa, mettete le fette sulla placca foderata con carta da forno, spolverizzatele di zucchero e fatele caramellare sotto il grill.
1
Preparate lo stampo. Versate mezzo bicchiere di acqua in un pentolino in acciaio, aggiungete 70 g di zucchero e cuocete, finché lo zucchero sarà caramellato. Versatelo in uno stampo a ciambella di 1-1 ,2 litri di capacità e fatelo raffreddare.
2
Cuocete le mele. Sbucciate le mele, pesatene 650 g, tagliatele a pezzetti, mettetele in una padella con il vino e il restante zucchero e cuocetele, a fuoco medio, per 15-20 minuti metà del tempo con il coperchio e metà senza. Portate a ebollizione la panna, unite il cioccolato tritato, abbassate la fiamma al minimo e mescolate, finché il cioccolato si sarà sciolto.
3
Fate il composto. Frullate le mele tiepide con gli amaretti pestati e il rum o il Marsala, fino a ottenere un composto omogeneo. Aggiungete le uova e i tuorli e frullate ancora.
4
Mescolate il cioccolato fuso con il composto di mele e versate tutto nello stampo caramellato. Cuocete a bagnomaria in forno caldo a 175° per circa 1 ora o finché il pudding risulterà ben rassodato. Toglietelo dal forno e fatelo raffreddare nell'acqua del bagnomaria.
Aprile 2025
Ricetta di Giovanna Ruo Berchera, foto di Thelma & Louise
Esperta di cucina storica regionale e giornalista del settore food, insegna anche tecniche culinarie ed è specializzata in tradizioni gastronomiche del Piemonte, dove è nata. A cominciare dalla merenda sinòira, il ghiotto spuntino consumato direttamente nei campi dai contadini e in genere di tutto quanto era considerato “povero ma buono” e al giorno d’oggi diventa prezioso e goloso, perché naturale, patrimonio culturale alimentare che traduce in corsi e ricette golose, anche per chi è a dieta. @ruoberchera
Esperta di cucina storica regionale e giornalista del settore food, insegna anche tecniche culinarie ed è specializzata in tradizioni gastronomiche del Piemonte, dove è nata. A cominciare dalla merenda sinòira, il ghiotto spuntino consumato direttamente nei campi dai contadini e in genere di tutto quanto era considerato “povero ma buono” e al giorno d’oggi diventa prezioso e goloso, perché naturale, patrimonio culturale alimentare che traduce in corsi e ricette golose, anche per chi è a dieta. @ruoberchera