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Secondo la tradizione veneta, i crostoli (noti in Piemonte come bugie e in Lombardia come chiacchiere) si servono con vino aromatico, se la sfoglia viene tirata sottilissima; se invece la pasta è più spessa, si abbinano con zabaione o panna montata e si usano come un cucchiaino per raccogliere la crema scelta.
Una frittura asciutta
Friggete i crostoli in abbondante olio di arachidi ben caldo usando un tegame con i bordi alti. Girate i crostoli durante al cottura o teneteli immersi nell'olio con una forchetta in modo che diventino dorati e croccanti. Scolateli su carta da cucina per eliminare l'unto in eccesso.
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Versate 400 g di farina sul piano di lavoro, disponetela a fontana e nella fossetta al centro sgusciate le uova intere; poi unite lo zucchero semolato, i tuorli, un pizzico di sale, il bicchierino di grappa e il burro prima sciolto su fiamma bassissima e lasciato intiepidire. Impastate gli ingredienti per almeno 5 minuti, fino a quando otterrete un composto omogeneo e compatto; avvolgetelo in un foglio di pellicola per alimenti e lasciatelo riposare in luogo fresco per circa 30 minuti. Stendete la pasta in una sfoglia non troppo sottile sulla spianatoia infarinata, ripiegatela in 4, stendetela di nuovo e ripetete l'operazione per 3-4 volte; infine stendete la pasta per l'ultima volta fino a ottenere uno spessore di circa 2 mm e, con una rotella dentellata, ricavate dei rettangoli di circa 8 per 12 cm.
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Versate abbondante olio in una padella per fritti, scaldatelo, unite i crostoli, 3-4 alla volta, friggeteli rapidamente, girandoli con un mestolo forato, fino a che risultano dorati; scolateli e metteteli su un foglio di carta assorbente da cucina perché perdano l'unto in eccesso. Lasciateli raffreddare e, prima di servirli, spolverizzateli con abbondante zucchero al velo.
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Potete accompagnarli a piacere con zabaione, panna montata, crema al mascarpone, crema pasticciera o gelato.