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La storia della granita, simbolo della tradizione siciliana, è legata alla dominazione saracena sull'isola: furono gli arabi a importare lo sherbet, una bevanda ghiacciata aromatizzata con succhi di frutta o acqua di rose. Nel Seicento si iniziò a utilizzare la neve raccolta sui monti dell'Etna dai nivaroli e stivata nelle niviere, dove si trasformava in enormi blocchi di ghiaccio. Il ghiaccio veniva poi "grattato", e insaporito con succo di limone e zucchero.
Con lo sciroppo
L'evoluzione contemporanea di questa delizia ghiacciata nelle regioni del Sud prevede di mescolare la polpa di frutta frullata con uno sciroppo di zucchero e acqua. La miscela va poi versata in una teglia di metallo (alluminio o acciaio), in uno strato sottile (solidificherà prima) e messa in freezer per 4-5 ore.
1 Fate sciogliere a fuoco dolce lo zucchero in 350 ml di acqua in un pentolino senza far raggiungere il bollore. Fate raffreddare lo sciroppo completamente.
2 Lavate bene le pesche, tagliatele a tocchetti senza sbucciarle e frullatele; unite gli aghi di rosmarino tritati finemente e lo sciroppo di zucchero preparato. Mescolate e versate la miscela in una teglia larga e dai bordi bassi formando uno strato sottile (1 cm).
3 Sistemate la teglia nel freezer in modo che stia perfettamente in piano e lasciate indurire la granita per 4-5 ore, rigirandola e raschiandola con una forchetta (le prime 2 ore mescolate ogni 15 minuti e poi ogni mezz'ora).
4 Servite la granita nei bicchieri decorandola con la pesca rimasta tagliata a fettine e un po' di granella di pistacchi.