La piadina, o piada, è considerata il pane identitario dei romagnoli, un tempo usato quotidianamente nelle famiglie contadine e in quelle più povere della bassa Romagna al posto del pane. È preparata con farine poverissime, come quella di mais per la polenta, quella di castagne, di fave, cicerchie e ghiande. Acqua, sale e poco strutto completano un impasto semplice che, una volta steso, cuoce in pochi minuti cotta su lastre di metallo o sulla piastra.
Cotta e mangiata subito
Può essere di diverse dimensioni e spessore, ma è imprescindibile il must che deve essere mangiata appena cotta, dopo essere stata farcita a piacere.
1 Ritagliate con un tagliapasta rotondo 12 dischetti di 10-12 cm di diametro dalle piadine, immergeteli per pochi secondi in acqua fredda, poi sistemateli con delicatezza in stampini da muffin di 5-6 cm di diametro e passateli in forno a 160° per 15 minuti; sfornateli e lasciateli raffreddare.
2 Pulite il sedano e tagliatelo a bastoncini sottili; pelate le carote, riducetele a julienne e lessatele per pochi secondi in acqua bollente salata; scolate e lasciate raffreddare.
3 Raccogliete le 2 verdure in una terrina, unite gli spicchi di pompelmo pelati al vivo, condite con 4 cucchiai d'olio e 3 di aceto balsamico, profumate con la scorza del limone grattugiata e qualche filo di erba cipollina sforbiciato, regolate di sale e pepe e mescolate per fare insaporire tutti gli ingredienti.
4 Distribuite il mix di verdure e pompelmo nei cestini di piadina, guarnite con le fettine di petto d'oca e gli acini di
uva tagliati in 2, spolverizzate di pepe e servite.