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Come altri pesci pescati nei Mari del Nord, anche le aringhe si prestano alla conservazione, intere o a filetti. Si acquistano sotto sale, in aceto oppure affumicate e, ultimamente, anche surgelate. Le più semplici sono quelle in salamoia, più elaborate quelle sott'aceto, insaporite con cipolla, alloro, aneto, pepe, senape, zenzero e zucchero. Infine, l'affumicatura può avvenire a freddo oppure a caldo e usata per pesci interi. Più saporita la tipologia dorata, più delicati i pesci argentati.
Vendute intere o a filetti
Le aringhe affumicate si acquistano intere o aperte a libro oppure già sfilettate. Intere si conservano più a lungo, ma prima di usarle vanno spellate e private di testa e sfilettate. I filetti pronti sono decisamente più pratici.
1 Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente. Intanto portate a ebollizione 3 dl di acqua con la foglia di alloro e disponete i filetti di aringa affumicata in una ciotola. Versate l'acqua bollente sopra il pesce e lasciate raffreddare. Scolate bene i filetti, spezzettateli, metteteli nel mixer e tritateli grossolanamente.
2 Mettete da parte 2 cucchiai di pesce tritato, intanto prelevate i tuorli delle uova sode, aggiungeteli nella tazza del mixer con il burro morbido e il succo di limone.
3 Lavorate il composto, fino a ottenere una crema piuttosto liscia e omogenea, aggiungete il pesce messo da parte, profumate con una generosa macinata di pepe e azionate ancora il mixer per un istante. Trasferite il paté di aringa in una ciotola e servitelo accompagnandolo, a piacere, con pane scuro alle uvette e fettine sottilissime di limone verde.