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Il rabarbaro è una pianta usata prima come rimedi per vari tipi di malanni, poi a scopo ornamentale e sono abbastanza recentemente ha fatto il suo ingresso nei ricettari. In cucina entrano i gambi e rimangono accuratamente fuori le foglie, troppo ricche di ossalati e quindi tossiche. Dai fusti si ricavano confetture e composte. Quelli coltivati al buio con la tecnica della forzatura sono quasi dolci e tenerissimi, deliziosi da mangiare crudi.
Come si serve
I gambi del rabarbaro, privati dei filamenti che somigliano a quelli del sedano, danno soddisfazioni nelle ricette salate, reggendo il confronto con carni saporite come quella di maiale e pesci di personalità come il salmone. La nota delicata permette di accostarli anche ai formaggi freschi
1 Scottate i pomodori per pochi istanti in acqua bollente e privateli della buccia e dei semi. Raccogliete nel mixer l'aglio sbucciato, lo zenzero, il peperoncino privato dei semini, il rabarbaro privato dei filamenti e lavato e i pomodori a pezzetti; riducete tutto in purea, quindi versatela in una casseruola e unite l'aceto e i due tipi di zucchero.
2  Cuocete a fiamma dolce per circa 40 minuti, fino a quando la composta diventa densa e lucida. Unite una manciatina di dragoncello tritato e fate insaporire per 2-3 minuti. Togliete dal fuoco e fate raffreddare.
3 Fate tostare sotto il grill le fette di pane, spalmatele con il formaggio di capra, completate con la composta e servite. Se avanza la composta, potete conservarla in frigo in un recipiente a chiusura ermetica per una settimana.