Una guida molto parca, quella della Rossa per il 2025 dove sono pochi i nuovi bi e tri stellati rispetto alla regalia dello scorso anno, e dove, invece ci sono 33 novità baciate da un macaron. La 70esima edizione è stata meno scintillante del solito. Che sia questa eccessiva inflazione che gioca al rialzo dei prezzi, sia per il ristoratore che per il cliente, che rende il passo tra una e le due e tre stelle, abissale? O che dopo un anno di "vacche grasse" Michelin, con pioggia di stelle, si sia deciso di tirare un po' il freno a mano? Sicuramente a far riflettere è il numero di ristoranti che hanno perso la stella per chiusura dell'attività, ben 18. Ma sono tanti anche quelli falciati dalla stella cadente, 17 stelle perse, contando anche chi scende da 2 a 1 stella.
Unico in vetta tre stelle quest'anno Giancarlo Perbellini ai 12 Apostoli a Verona, che diventa il quattordicesimo ristorante tristellato italiano. E così lo chef, nello spostamento dalla splendida Piazza San Zeno, per rilevare lo storico ristorante che è stato la sede ante litteram di Vinitaly, in pieno centro, ha fatto "all in" ed è risultato vincitore. Ha riportato 3 stelle Michelin a Verona. Chiudendo un cerchio della sua carriera, qui aveva mosso i primi passi ai fornelli, e qui è stato incoronato, proprio nelle cucine del suo mentore, Giorgio Gioco.
Sono 33 le nuove stelle Michelin, di cui ben 9 cappeggiate da chef under 35 e altri 4 curate da chef under 30, che dimostra come la guida stia preferendo sempre più i giovani talenti, a indirizzi già noti. Con una fortissima presenza in Lombardia, ben 9 nuove stelle, seguita da Campania e Toscana e Emilia- Romagna a pari merito.
Due nuove due stelle, sotto la guida Enrico Bartolini non ci aspettavamo di meno con Villa Elena e lo chef Marco Galtarossa a Bergamo e il nuovo Campo Del Drago, con lo chef Matteo Temperini a Montalcino (SI) che aggiunge così anche due stelle alle tre chiavi per l'accoglienza che ha da poco conquistato l'hotel, il nuovo premio Michelin all'hotellerie.
Tante anche le nuove stelle verdi, un riconoscimento che, forse, nell'immaginario collettivo ha meno valore "dell'autentica" stella (la Rossa per eccellenza) ma su cui negli ultimi anni la Michelin sta puntando molto. Possiamo dire che è un mezzo punto o che la stella verde comunque è l'anticamera della stella? Si parla in questo caso di sostenibilità e quest'anno abbiamo 11 new entry.
Una grande nota dolente, mai come quest'anno sono stati chiusi tanti ristoranti stellati. Alcuni perché lo chef si è spostato, altri perché la proprietà ha deciso di investire altrove, alcuni per i costi insostenibili, sia a livello di personale che di immobilizzazioni (che possiamo anche chiamare più comunemente cantina) o anche per l'incapacità di trovare personale qualificato. Delle chiusure che fanno riflettere.
Imperscrutabile, come al solito, sia nelle regalie che nel togliere, anche quest'anno la Michelin ha lasciato il suo campo di morti al suo passaggio.
Perde le 2 stelle Michelin a Mergozzo (NO), Piccolo Lago dello chef Marco Sacco
Passano da 2 stelle a 1 stella Michelin e perdono la stella
di Camilla Rocca
Novembre 2024