Fanno parte di quelle che vengono definite birre stagionali, cioè quelle tipicamente prodotte in un particolare periodo dell’anno, quando gli ingredienti sono disponibili freschi. Per molti birrifici e micro-birrifici produrre birre stagionali è una tradizione, specie durante i mesi invernali. Le birre d'inverno, in particolare, hanno una storia antica: prima della rivoluzione industriale in Inghilterra, a metà del diciottesimo secolo, si usava far invecchiare alcune birre in botte (tipicamente di quercia), per mesi e perfino anni, pratica che ne aumentava di molto il profilo aromatico. Durante il periodo d’invecchiamento, i tannini rilasciati dalle botti di legno aggiungevano particolari profumi a quelle che erano chiamate al tempo Old Ale, mentre i lieviti selvatici conferivano alle birre un sapore leggermente aspro. Ancora più antica è l’origine del Wassail (dall’inglese antico was hál, letteralmente ‘alla tua salute’), un hot punch tradizionalmente preparato per le feste natalizie dai monaci: a base di birra ad alto tenore alcolico, mele e spezie, era diffuso nel sud dell’Inghilterra durante il Medioevo e oggi prende il più simpatico e italianizzato nome di birra brûlé.
In seguito, la Old Ale invernale prenderà il nome, sempre in Inghilterra, di Winter Warmer (letteralmente “scalda-inverno”). Oggi una Winter Warmer è una birra tradizionale molto ricca di malto che viene prodotta nei mesi freddi: solitamente ha un corpo strutturato ed è piuttosto scura - ma non scura come una stout. A volte, le birre invernali sono profumate con spezie (sebbene non siano un ingrediente indispensabile), soprattutto negli Stati Uniti dove vengono chiamate Christmas Beer, birre natalizie.
Le Christmas Beer americane sono di solito forti di malto e, appunto, speziate con una varietà di ingredienti, tra cui cannella, scorza d'arancia, anice stellato, chiodi di garofano, zenzero, noce moscata e perfino vaniglia. Queste birre al malto dal profumo di caramello evocano gli aromi familiari del pane appena sfornato mescolato a spezie agrumate.
In Belgio, dove la birra è una faccenda seria e ogni borgo o paese ha il proprio birrificio (va ricordato che la birra belga è stata dichiarata “Patrimonio dell'Umanità” dall'Unesco per la ricchezza e la diversità delle tipologie locali), le birre invernali presero piede durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i birrifici locali decisero di competere con le popolari Scotch Ale introdotte dai soldati britannici di stanza nel Paese: le nuove nate erano birre scure e maltate, più alcoliche della media e spesso abbastanza dolci, talvolta fortemente speziate, ideali per il freddo invernale. Per fare un esempio, la famosa birra trappista Chimay Bleue nacque nel 1948 come Chimay Bière de Noël (Chimay Birra di Natale); nel 1954 riprenderà il nome Chimay Bleue per favorirne produzione e vendita tutto l'anno.
Caratteristica principale delle birre invernali è la potenza alcolica: la gradazione media in volume varia tra il 6 e il 12% vol. Contribuiscono al gusto ceppi di lievito particolari, che possono presentare note che ricordano i tipici dolci di Natale: uva sultanina, prugne, zucchero di canna e, naturalmente, alcol. Tutte le Winter Warmer sono prodotti che danno il meglio di sé in accompagnamento di piatti robusti e speziati come brasati e stufati, secondi corposi di carne rossa di lenta cottura; spesso, la carne viene profumata in cottura dalla birra stessa, perché ne esalti ulteriormente il gusto mantenendo una certa leggerezza, grazie ai lieviti. Bevande ancora di nicchia qui da noi, sono raffinatezze da degustare soli o in compagnia, magari davanti all’allegro fuoco di un caminetto acceso oppure comodamente seduti sul sofà.
Se vi abbiamo ispirato o anche solo incuriosito, ecco qualche piatto ghiotto al profumo di birra, da gustare con una Winter Warmer, vi suggeriamo la vellutata di zucca al ginepro, il filetto di maiale alla birra, il brasato con piccole rape e, per finire in bellezza, il ciambellone all'arancia.
Gennaio 2022
Francesca Tagliabue
