La famiglia, si sa, fa sempre la sua parte. E l’erba cipollina in questo senso parte avvantaggiata. Appartiene alla nobile famiglia delle Liliaceae, genere Allium, lo stesso a cui appartengono aglio, cipolla, porro e scalogno, utilizzati da più di 4000 anni in cucina e come rimedi naturali. Citati per i loro effetti benefici già da Ippocrate, Erodoto, Pasteur e annoverati perfino nel "Codex Ebers", un papiro egizio risalente al 1500 a.C.
Come sottolinea la dottoressa Francesca Spiga, biologa nutrizionista “Le proprietà delle agliacee sono note fin dall’antichità; venivano utilizzate durante attacchi febbrili dati da malattie infettive e nel Medioevo dai monaci benedettini prevenire e curare diverse malattie trasmissibili”. L’erba cipollina in particolare vanta molte caratteristiche positive: è ricca di Vitamina A (Retinolo e β-carotene), vitamine del gruppo B, in particolare folati, (105 microgrammi per 100 g di parte edibile), glutatione, flavonoidi, vitamina C (100gr di erba cipollina ne contengono 58,1mg che corrispondono a oltre la metà del fabbisogno giornaliero negli adulti), vitamina K (fondamentale per i processi di coagulazione sanguigna), in più, come la cipolla, contiene anch'essa quercetina che possiede proprietà antiossidanti e antipertensive. Oltre alle vitamine contiene anche buone quantità di minerali tra cui ferro, calcio, sodio, potassio, fosforo e zinco”.
Approfondisce la dottoressa Spiga “L'erba cipollina appena tagliata o schiacciata rilascia la molecola allicina, dalla quale originano diversi solfuri, tra cui in particolare il diallilsolfuro e la tioformaldeide che si sono dimostrati potenti antibatterici al pari della penicillina o di altri antibiotici. Per la sua composizione possiede una forte attività antiossidante, proprietà ipocolesterolemizzanti, cardiotoniche, regolarizza la pressione sanguigna aiutando al mantenimento di un cuore sano e per il suo contenuto in antiossidanti e flavonoidi, possiede anche attività antitumorali, oltre a contrastare la formazione di radicali liberi e combattere l'infiammazione e lo stress cellulare. Inoltre, grazie alla sua capacità di stimolare la produzione di succhi gastrici, facilita la digestione e stimola l’appetito".
Oltretutto presenta pochissime controindicazioni, arginabili utilizzandondola in piccole dosi. Bisogna prestare attenzione nelle persone che soffrono di patologie gastriche poiché, aumentando la secrezione gastrica, può peggiorare la sintomatologia in chi soffre di gastriti, ulcere gastriche, reflusso. Per il suo contenuto in Vitamina K, è meglio limitarne l'utilizzo in cucina da parte delle persone in terapia con anticoagulanti orali. Particolarmente indicata per le donne incinta, vista la sua ricchezza in vitamine del gruppo b e folati.
Gli spunti per utilizzarla ai fornelli sono tanti e la dottoressa Spiga ne suggerisce alcuni “In cucina è un'alleata assolutamente versatile, anche perché è ricca di fibra, perciò assolutamente ipocalorica e, come tutte le spezie, permette di diminuire le quantità di sale. Ottima con le uova, aggiunta a crudo su zuppe (un utilizzo che amo particolarmente insieme all'accoppiata con le uova) e risotti, coi formaggi, nelle insalate come anche col pesce. Meglio senz'altro consumarla cruda e appena tagliata, perché conserva comunque un gusto delicato e in questo modo tutte le sue proprietà nutritive rimangono inalterate, cosa che non succede quasi mai con aglio, cipolla e altri componenti della sua famiglia”.
Elisa Nata
ottobre 2017