Quattro esperienze only for cheese lover
Lo facciamo con il vino e l’olio. E ora è arrivato il momento di farlo anche con i formaggi. Così come si visitano cantine e frantoi per scoprire come nascono i prodotti, conoscerli meglio e assaggiarli (e anche portarseli a casa) così si inizia a fare anche con latterie e caseifici. Il primo rapporto sul turismo caseario, realizzato nel 2024, ha rivelato che negli ultimi tre anni quasi un turista italiano su tre ha partecipato ad almeno un’esperienza a tema formaggio, come visite ai caseifici, eventi, itinerari tematici ed esperienze dedicate nei ristoranti. Un fenomeno in forte crescita (+7,3% sul 2021) e che sembra destinato a diffondersi sempre di più. Ecco quattro esperienze tutte da provare.
Ha già registrato migliaia di partecipanti e a ogni edizione, anno dopo anno, ne conquista sempre di più. Perché, per chi non lo ha mai fatto, avere l’opportunità di vedere come nasce il Parmigiano Reggiano è sorprendente: tre soli ingredienti (latte, sale e caglio), tanta maestria, molta passione (e fatica). Ecco perché l’evento Caseifici Aperti, organizzato dal consorzio di tutela di questo formaggio, è tanto popolare. Nella prossima edizione, in programma sabato 12 e domenica 13 aprile 2025, si possono visitare decine di caseifici e conoscere i segreti dei casari, partecipare a diverse attività per ogni età per poi visitare i luoghi d’arte e “onorare” la più genuina cucina emiliana.
Vedere come viene prodotto il Graukäse, conoscere gli strumenti usati per lavorare il latte e “immergersi” in modo multimediale nei segreti dei formaggi di montagna. Sono le esperienze che si possono vivere visitando Mondolatte a Dobbiaco, in provincia di Bolzano. Quella che era la sede della Latteria Tre Cime, storica cooperativa della Val Pusteria, è stata ripensata per creare un percorso adatto a tutti i visitatori che si snoda su tre livelli. Si comincia con un piccolo museo che racconta la cultura del latte e del formaggio presso i contadini locali e poi si cammina su una passarella con grandi vetrate da cui si vedono i formaggiai mentre realizzano formaggi, yogurt, burro e panna. Infine si arriva nella cantina di stagionatura dove maturano i formaggi e dove si scoprono tanti misteri, come quello della presenza dei buchi nel formaggio. E infine, si termina in bellezza con lo shop e il bistrot dove assaggiare e acquistare i prodotti della Latteria Tre Cime.
Mai avuto voglia di provare a fare il formaggio? Puoi realizzare questo desiderio all’agriturismo Burki di Macugnana, che organizza dei “Cheese lab” in cui ci si cimenta nella lavorazione del latte ottenuto dalle 15 vacche dell’azienda e lavorato nel suo micro-caseificio in alpeggio. A fare da maestra a grandi e piccini è la casa Cristina, con i suoi preziosi suggerimenti e i suoi interessanti racconti.
Prima è nata l’azienda agricola dove si lavora il latte di vacche di razza bruna alpina per realizzare tanti formaggi, tra cui spicca il Valtellina Casera Dop. Poi si è aggiunto l’agriturismo, che permette a tutti di vivere la vita della fattoria, seguendo da vicino la produzione casearia e di apprezzarne la bontà. E infine è arrivato il centro benessere, un’oasi di pace e relax immersa nel verde alpino dove si possono provare trattamenti di bellezza all’insegna della naturalità, come il bagno nel latte. C’è da stupirsi, dunque, se La Fiorida a Mantello, in Valtellina, è diventata un paradiso per i cheese lover?
Manuela Soressi,
aprile 2025
Curiosa e gioiosa, non a caso è emiliana, lavora come giornalista freelance specializzata nel settore consumi e food di cui scrive per molte testate di settore (economiche e gourmand). Tra un reportage e l’altro trova anche il tempo di scrivere dei libri. Uno, per esempio, è dedicato ai limoni e un altro ai radicchi e ha ricevuto dall’Accademia italiana della cucina il Premio Gianni Fossati per l’impegno nella promozione e divulgazione della buona tavola tricolore. @manuelasoressi
Curiosa e gioiosa, non a caso è emiliana, lavora come giornalista freelance specializzata nel settore consumi e food di cui scrive per molte testate di settore (economiche e gourmand). Tra un reportage e l’altro trova anche il tempo di scrivere dei libri. Uno, per esempio, è dedicato ai limoni e un altro ai radicchi e ha ricevuto dall’Accademia italiana della cucina il Premio Gianni Fossati per l’impegno nella promozione e divulgazione della buona tavola tricolore. @manuelasoressi