Detto così, sembrerebbe il sogno di un’adolescente - la vacanza alcolica: notti brave e birra a fiumi. Non è questo il caso: in questa sede vogliamo proporre ai foodies che dell’enogastronomico apprezzano maggiormente la parte “eno” - li chiameremo drinkies - destinazioni e percorsi per vacanze che li avvicinino a quello che amano, dove incontrare altri palati che senza vergogna amano soffermarsi sul “sentore di erba tagliata” o disquisire sulle differenze tra whisky e whiskey (senza temere di apparire dei fanatici) o semplicemente accompagnare come si deve le proprie degustazioni.
Con serietà invidiabile, i drinkies più “preparati” e scrupolosi saranno lieti di dedicare i giorni della loro vacanza a immergersi nelle culture che hanno dato i natali al nettare preferito, sia un Bordeaux, una tequila, una vodka, un whisky d’annata...
E se poi per combinazione si ritrovano in alcune tra le parti più belle, divertenti o affascinanti del pianeta…beh, chi può farne loro una colpa?
Tralasciando per una volta la nostra penisola, che di località amene dedicate alla cultura del vino ne ha tantissime e che merita un intero capitolo a parte, rimaniamo per il momento in Europa con le nostre destinazioni per drinkies in vacanza. (Per il tour alcolico nel mondo, clicca qui)
Nettare d’Oltralpe
Spostandoci di poco, eccoci in Francia anche se, come l’Italia, ha una ricchezza tale in termini di produzione vitivinicola da volere un capitolo dedicato.
Un percorso di degustazioni tra i più apprezzati dagli appassionati di enologia è quello nella Côtes du Rhône, dove per 200 chilometri sulle sponde del Rodano si estendono più di 6000 vigneti con ben 4000 diverse tipologie di vino.
La Côtes du Rhône (Valle del Rodano), patria di alcuni dei migliori vini di Francia, è suddivisa in tre distinte regioni, Settentrionale con rive Destra e Sinistra, Centrale e Meridionale, che comprendono tra loro più di 30 Appellation d'Origine Contrôlée (AOC), corrispondente all’italiana Denominazione di Origine Controllata (DOC).
Per i più inclini alla storia e all’architettura, ecco due chicche: a Châteauneuf-du-Pape, sempre nel Rodano meridionale, si possono visitare alcuni dei vigneti più vecchi, uno per tutti quello piantato nel 1898 in località “la Crau” di proprietà dei vignoble Mayard. Sempre qui, nel 1309, quando i papi regnavano nella vicina Avignone (da visitare assolutamente) fu eretto un castello per Papa Clemente V, e nel territorio che lo circondava fu coltivata la vite: gustate i vini locali, che possono includere fino a tredici vitigni autoctoni.
Nella regione della Champagne si trova Reims (non perdetevi la stupenda cattedrale gotica di Notre-Dame de Reims, che risale al 1211 e dove si svolsero le incoronazioni di tutti i re di Francia, fino a Carlo X, nel 1825). Sulla Montagne de Reims (termine forse eccessivo per un’altezza massima di 300 mt, ma tant’è) a 160 mt di altitudine trovate Ville Dommange, piccolissimo borgo attorniato da ordinate vigne esposte a sud, dove regna il Pinot Meunier. La zona di Reims è particolarmente vocata per l’uva a bacca nera: oltre al Meunier domina anche il Pinot Nero; l’assemblage dei due vitigni - noti per le loro differenti qualità organolettiche - insieme al bianco Chardonnay, dà lo champagne. Come da tradizione, le uve sono ancora raccolte a mano per preservarne l’integrità.
I drinkies più sportivi o mattacchioni non possono perdersi la notissima Maratona di Medoc, nella celebre zona vitivinicola del Bordeaux: un percorso gastronomico, oltre che podistico, scansito da 20 ristori ufficiali (oltre a quelli allestiti dai locali) dove si beve vino delle cantine del posto e si assaggiano foie gras, ostriche, salame, formaggio e dolcetti. La maratona è a tema, e i più fantasiosi possono correre in costume. L’appuntamento è il prossimo 10 settembre (www.marathondumedoc.com)
Vodka non vuol dire solo Russia
Anzi, per alcuni storici potrebbe essere di origine polacca. Cracovia, uno dei più antichi centri universitari della Polonia e dell’Europa, da visitare (il piccolo centro storico è iscritto nella Lista UNESCO come Patrimonio dell'Umanità e nel Castello di Wawel potete ammirare la “Dama con l'ermellino” di Leonardo da Vinci) è una delle città con la tradizione più importante per quanto riguarda la produzione mondiale di questa bevanda. Qui ci sono molti tour nelle distillerie di vodka, con degustazioni anche presso i pub disseminati in città. Cracovia è conosciuta fin dal 16° secolo per i suoi distillati particolari: gli appassionati proveranno la Zubrowka (vodka alle erbe di pianura/bison grass della Podlasia settentrionale), la Goldwasser (antenata della Goldschlager) e la Krupnik (vodka al miele).
Una leggenda, con o senza “e”
Ai più l’Irlanda fa venire in mente verde, natura e passeggiate, ai più romantici e ai sognatori leprecauni e pentole d’oro sotto l’arcobaleno. Per i drinkies, l’unica leggenda irlandese è il whiskey: da non confondere con il whisky scozzese, eterno rivale. Si dice che gli irlandesi abbiamo voluto aggiungere le “e” proprio per distinguersi dal whisky prodotto altrove, giudicato di inferiore qualità.
Al gusto personale la sentenza, ma le differenze ci sono. In Irlanda, il whiskey è per la maggior parte distillato tre volte, in Scozia due, e nel primo caso raramente si usa torba nel processo, lasciando l’irlandese più leggero e morbido. Nella pittoresca cittadina di Ardmore, deliziosamente irish e non solo nel look, se sostate a The Cliff House troverete una lista di whiskey così lunga che alla fine degli assaggi i leprecauni li vedrete davvero. A Dublino, visitate l’Old Jameson Distillery, che al suo interno ospita l’Irish Whiskey Museum.
Anche a Edimburgo c’è un museo dedicato all’icona nazionale, la Scotch Whisky Experience, interattivo con anche scuola, negozio, ristorante. In entrambi i Paesi le distillerie sono così numerose che vi sono tour differenziati per diverse esperienze, da quella di lusso alla visita individuale presentandosi in distilleria. Nel cuore dello splendido Speyside – dove hanno sede più della metà delle distillerie di whisky di malto scozzesi – si snoda il Malt Whisky Trail, un itinerario davvero speciale dove gusterete Macallan, Aberlour, The Balvenie, Cragganmore, Glen Grant, Glen Moray, Glenlivet, Glenfiddich...
Quest’anno poi decorre il bicentenario del Lagavulin dell’omonima distilleria nella baia sulla costa meridionale di Islay, apprezzato in tutto il mondo come uno dei migliori Scotch Whisky Single Malt, celebrato con l’emissione di una bottiglia a edizione limitata Lagavulin 8 Year Old.
L’ora felice del vermouth
È una delle tendenze culturali più hot del momento a Barcellona, in Spagna. L’happy hour con vermouth (vermut in spagnolo) conquista locali e turisti assieme. Nella capitale catalana, la hora del vermut in realtà parte dall’aperitivo prima di pranzo per estendersi allegramente tutto il pomeriggio.
Le vermuterias sono luoghi accoglienti che ricordano quelle del 19° secolo, dal sapore vintage come La Confiteria, bella, con i suoi candelieri opulenti e gli specchi dorati, aperta dal 1912, e la Carmelitas Vermuteria che ha, oltre a uno dei migliori vermut de la casa, una location fantastica in un vecchio convento di carmelitane nel quartiere trendy di Raval, dove si trova anche il Colibrì, collezione di poster vintage e un look che ricorda i saloni del Titanic. Qui il vermut viene servito con le tradizionali tapas di acciughe, guarnito con olive o fette d'arancia e accompagnato da soda (sifón), così che ognuno possa diluirlo come vuole (i puristi inorridiscono). Altre vermuterias che vale la pena visitare sono la bohemienne Gran Bodega Saltó, la vintage Vermutería del Tano, Casa Martino e Cantina Cal Marino. Un consiglio, o due: ordinate sempre il ‘vermut de la casa’ o, in assenza di questo, il Vermut Yzaguirre, il migliore come qualità, prodotto nella vicina Tarragona. E scegliete vermouth rosso (vermut rojo) o nero (negro), non quello bianco (blanco).
Se vi fermate in Spagna, a sud di Bilbao si stende la regione Rioja, la denominazione di origine più famosa del Paese, detta la “terra dei mille vini”. Non è però obbligatorio assaggiarli tutti.
Francesca Tagliabue
18 luglio 2016