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Uruguay, via la saliera dalla tavola

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Eliminate tutte le saliere (e le salse) dai tavoli dei ristoranti di Montevideo: l'Uruguay applica una legge per tutelare la salute dei suoi cittadini

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Il divieto è legge dal 2013 e da poco è stato applicato a tutti i ristoranti di Montevideo, accompagnato da campagne salutiste volute dal Presidente in persona: dalle tavole dei locali pubblici dell'Uruguay, osterie, ristoranti, bar e fast food, spariscono tutte le saliere e tutte le salse che possono far male alla salute per via del loro contenuto di sale.

Perché in Uruguay se ne consumano nove grammi a persona al dì, il doppio rispetto alle raccomandazioni dell'Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, che consiglia un tetto massimo di 5 grammi al giorno di sale complessivi. E ancora, nel Paese dell'America Latina il numero delle persone che soffrono di problemi di ipertensione è preoccupante: circa il 30 per cento della popolazione, mentre questo stato vanta anche un record negativo, ovvero il maggior tasso di obesità infantile di tutta l'area meridionale delle Americhe.

Per questo motivo, e grazie a un presidente-medico che presta molta attenzione alla salute dei suoi cittadini, negli ultimi anni il Paese sudamericano ha promosso campagne di sensibilizzazione e informazione sui mali nascosti di alcune sostanze normalmente consumate – anzi abbondantemente abusate – dalla popolazione. Nella lista, il primo è il sale, ma subito dopo arrivano gli alcolici e le salse, in cui peraltro l'apporto di sodio è sempre molto alto.

Il motivo di tale consumo? Senz'altro il tipo di dieta tipico di queste aree del mondo, giacché l'Uruguay si divide con l'Argentina il primato nel consumo di carne, cotta spesso alla griglia e abbondantemente cosparsa di sale e intingoli vari prima di essere gustata. Siamo nel Paese dove si consuma il tradizionale asado, la tipica cottura al barbecue, arrivata e diffusa ormai anche in Italia proprio dagli emigranti che negli anni del Dopoguerra vissero a lungo in Uruguay e Argentina. Le carni di vari tagli dell'asado, cotte a lungo sulla griglia per intenerirle, insieme con le tipiche salsicce (chorizos), le interiora e le salsicce di sanguinacci (chimichurri) sono le specialità proteiche più amate nel Paese.

Per ora il divieto viene rispettato: sui tavoli dei ristoranti non viene più posizionato il sale, ma alcuni gestori intervistati (clicca qui) ammettono che l'abitudine all'aggiunta del sale è difficile da sradicare, e se qualche cliente ancora lo chiede, magari sull'asado appena servito, il cameriere non può far altro che recarsi in cucina per aggiungerlo di persona.

Eva Perasso
19 maggio 2015

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