La tovaglia nella sua evoluzione millenaria ha mutato nei secoli materiali e funzione: in particolare la tovaglia importante, quella delle occasioni speciali, ha un suo specifico percorso all'interno di quello più ampio seguito dai tessuti che vengono utilizzati per coprire le mense.
Al tempo dell'Imperatore Domiziano (I secolo d.C.) si cominciano a scegliere per le tavole dei potenti drappi e tessuti assai pregiati, con l'intento di conferire massimo prestigio e dignità ai banchetti dell'Impero. Le tovaglie importanti riappaiono intorno al Medioevo, usate principalmente nelle chiese per abbellire gli altari. Celebri le cosiddette "tovaglie perugine": di lino pesante a fondo bianco, realizzate a occhio di pernice o spina di pesce bassa e decorate con fasce colorate blu. Un aneddoto curioso nella storia delle tovaglie ha luogo nella Gran Bretagna del XII secolo, quando l'Ufficio del Tesoro nazionale britannico prese l'attuale e insolito nome di "Scacchiere" a causa della grande tovaglia a quadri attorno alla quale le autorità del regno si riunivano per bilanciare i libri contabili, utilizzando i quadri per rappresentare le entrate e le uscite finanziarie – quasi un foglio di calcolo Excel medievale.
Dopo il Quattrocento, l'uso di approntare il desco con tovaglie impreziosite da ricami e frange si diffuse tra i nobili e le famiglie più ricche in ampie zone del centro Italia, così come in Sicilia, in Trentino e in Friuli, fino ad arrivare nel Nord Europa: per almeno due secoli queste divennero una sorta di "status symbol" delle classi più elevate. Nel capolavoro rinascimentale di Leonardo da Vinci, L'Ultima Cena, l'artista dipinse invece la lunga tovaglia bianca nello stile della tovaglia perugina. Per secoli la moda delle tovaglie bianche continuò: nel periodo barocco apparvero tessuti in un materiale spesso e lussuoso chiamato Damasco – frutto di una collaborazione tra produttori di lino fiamminghi e tessitori di seta italiani – talmente sfarzoso che divenne un requisito per le corti reali e lo è ancora oggi. Con l'emergere di una classe media nel XVIII secolo, la tovaglia della festa divenne un modo di mostrare il proprio status sociale coprendo la tavola con lussuosi damaschi come i reali.
Agli inizi del XX secolo si cercò di creare forme nuove e moderne, guardando indietro all'artigianato tradizionale e all'arte popolare, ma fino alla metà degli anni Trenta il lino bianco rimase lo standard per le tovaglie della festa, cui si aggiunsero nuovi colori come il rosso e il verde, più tardi l'oro. Un secolo più tardi, la tovaglia delle occasioni, particolarmente quella di Natale, rispecchia la creatività degli individui strizzando l'occhio alle mode: le tavole si vestono di colori, stampe, ricami e pizzi. Gli stili variano, dai più raffinati minimalismi a quelli più opulenti, dai nostalgici fino a quelli coloratissimi e divertenti. Perché Natale è un'occasione speciale.
Francesca Tagliabue,
dicembre 2023