La Centrale del Latte del capoluogo piemontese apre a prodotti alternativi e al mercato asiatico
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Latte fermentato secondo la tradizione araba, latte bio (proveniente solo da mucche piemontesi nutrite con fieno e cereali non trattati), insalate fresche, confezioni diversificate per nuove esigenze del mercato (vetro per per gli appassionati del Vintage, tetrapak da 1,5 litri per le famiglie), yogurt a ridotto apporto di zuccheri. E poi pasta fresca, dessert, prodotti per cucinare… La Centrale del Latte di Torino è un'azienda all'avanguardia in fatto di diversificazione. L'ultimo prodotto sul mercato è decisamente imprevedibile per la storia di un'azienda nata per raccogliere il latte fresco dei produttori e garantirne gli standard igienici. Si tratta del latte di soia (o più correttamente bevanda a base di soia), la più accreditata alternativa vegetale al frutto della mungitura delle vacche: risorsa preziosa per allergici e intolleranti e alleato insostituibile della cucina vegana, che elimina tutti gli alimenti di origine animale. Quello prodotto dalla Centrale del Latte di Torino è arricchito con calcio e vitamine del gruppo B, per supplire ad eventuali carenze dovute a un regime restrittivo.
Le sorprese non finiscono qui. La Centrale ha recentemente confermato la sua attività sul mercato cinese: già da febbraio sono iniziate esportazioni di latte UHT e bevande di soia con regolari spedizioni settimanali per la Cina, con una previsione di 2 milioni di litri di media. Una discreta soddisfazione soprattutto se si tiene conto che il piccolo e versatile fagiolo giallo è uno degli ingredienti tradizionali della cucina cinese. Un po' come riuscire a vendere il ghiaccio agli eschimesi. (Fonte: La Repubblica)
di Livia Fagetti, 22 aprile 2014 Photocredit: Zhou Ke/Xinhua Press/Corbis