Giornata internazionale del tiramisù
Il 21 maggio è la giornata internazionale di un dolce conteso tra due regioni, molto più “giovane” di quanto si creda e ora protagonista di nuovo trend: i locali monotematici.
La ricetta del dolce più conosciuto al mondo
Tuorli montati con lo zucchero, poi mescolati con il mascarpone e gli albumi montati a neve: questa è la divina crema. La si sistema a strati con biscotti savoiardi bagnati nel caffè e un po' di cacao amaro e il gioco è fatto. Poi le proporzioni e la qualità della materia prima fanno il resto. Una bomba golosa che, a vederla così, ad assaggiarla e anche considerando la basicità degli ingredienti, sembra venire da un passato molto lontano. Da qualche fattoria persa nei secoli. E invece no. Il tiramisù non compare nei ricettari italiani prima degli anni '60 del 1900. E già dire italiani è una conquista: sicuramente lo abbiamo inventato noi, ma la provenienza regionale è tutt'ora misteriosa.
Veneto o Friuli?
Molte sono le testimonianze che lo vedono nascere in Veneto. Una delle versioni più accreditate gli assegna i natali al ristorante Alle Beccherie di Treviso tra gli anni '60 e '70, ma forse il ristorante era un altro. Forse invece è nato in Friuli, al ristorante Il Vetturino di Pieris, in provincia di Gorizia, ma forse il ristorante era un altro. Poi c'è chi rincara la dose sottolineando la somiglianza con la bavarese, la charlotte, la zuppa inglese, che vengono da altrove. Per non far torto a nessuno, diciamo così: è accertato che sia nato nel nord-est italiano, per il resto limitiamoci ad amarlo, come diversamente non si può fare.
Una data non casuale
Il 21 marzo è la sua festa, istituita nel 2017 dall'Accademia del tiramisù di Carbonera, in provincia di Treviso. E la scelta della data non è casuale: inizia la primavera, è momento di cure ricostituenti, per tirarsi su, appunto. Lo stesso Iginio Massari, arcinoto e stimato maestro pasticciere, oltre che sostenitore dell'origine trevigiana, ritiene che il dolce possa essere nato proprio per dare energia agli studenti in prossimità degli esami.
I locali monotematici
Accertato che di energia ne abbiamo bisogno tutti, non gli studenti solamente, il tiramisù ci viene incontro, nella versione originale e in mille nuove declinazioni. Ormai sdoganata la sua presenza nelle carte di ristoranti e pasticcerie in tutta Italia, oggi questo dessert sembra essere diventato protagonista di una nuova tendenza: i locali monotematici, dove si gusta lui e solo lui: sul posto, come divertissement da passeggio o da ordinare comodamente seduti in poltrona. In veste tradizionale o guarnito con infiniti e creativi complementi, oppure in versione healthy: light, low carb, gluten free, vegan e senza lattosio.
Tiramisù a tutto pasto
Nell'aprire i templi del tiramisù si cimentano i giovani che vogliono tentare una strada trendy, ci scomettono le imprese di franchising, ci credono le storiche pasticcerie. Ne è un esempio il Trevissù nel centro storico di Treviso, sulla cui insegna si legge “ricetta originale 40+40+20” (sono le proporzioni in percentuale di mascarpone, uovo e zucchero): proposto anche in versione vegana e “forte” (con un goccio di rum), il tiramisù è servito in eleganti monoporzioni e viene dall'esperienza di una storica famiglia di pasticcieri, proprietari dell'Antica pasticceria Nascimben dal 1865. “In alcuni momenti dell'anno proponiamo alcune varianti (al lampone, alla nocciola o altro), perché è giusto offrire un ventaglio di proposte per tutti i palati e le necessità dietologiche ”, spiega Alberto Nascimben, “ma non bisogna esagerare, è importante mantenere l'identità del prodotto”.
Tra Milano e Roma
Non così legati alla tradizione, i gestori del Mascherpa (nome dialettale del mascarpone) di Milano propongono un tiramisù, sempre assolutamente artigianale, ma in tante versioni creative, come quello al cioccolato, alla nocciola o al pistacchio, alla frutta (fragole, i frutti di bosco o mango) o al tè matcha e in versione vegana. Viene servito nei vasetti e, su richiesta, anche in forma di torta.
Il Tiramisù cafè di Roma, fa parte invece parte di un franchising dove ogni porzione, servita in vaschetta, viene realizzata sotto gli occhi del cliente e completata con topping a piacere. Si può gustarla sul posto o portarsela via. Dello stesso franchising fa parte il concept Tiramisù (senza cafè) solo da asporto, dislocato in piccoli installazioni all'aperto. Il primo corner è aperto da poco a Frosinone.
Cristiana Casse
marzo 2022