Il tè più antico del mondo scoperto finora ha 2150 anni ed è cinese. Scavando tra i tesori sepolti con un imperatore cinese nei pressi dell’attuale città di Xi’an, gli archeologi dell’Accademia Cinese delle Scienze, ovviamente, non hanno trovato il tè riposto in bustine che ricordano le nostre, ma minuscoli resti che sono stati analizzati con tecniche avanzate, giungendo alla conclusione che si tratta proprio di tè.
Finora non erano mai state trovate prove materiali che la bevanda fosse diffusa così anticamente. Sono sì noti documenti storici e antichi testi che parlano di commerci tra Cina e Tibet; inoltre la mitologia fa risalire la scoperta del tè a oltre 5 mila anni fa, proprio in Cina. Veniva utilizzato inizialmente in impiastri curativi, poi i metodi di conservazione si sono evoluti ed è stato confezionato in panetti compatti che, mescolati all’occorrenza con altri ingredienti quali zenzero, cipolla e scorze di mandarino, erano la base per decotti medicinali.
Eppure i ritrovamenti archeologici, finora avevano riportato alla luce reperti risalenti solo ai primi secoli dopo Cristo. L’abilità degli studiosi, racconta un interessante articolo dell'Independent (clicca qui), è stata nel riportare alla luce i resti di queste tombe della dinastia Han. Anticamente le persone più importanti, infatti, venivano sepolte con oggetti e alimenti che potevano essere utili nella vita dell’aldilà. Grazie a quest’abitudine gli archeologi hanno fatto molte scoperte sugli stili di vita dei nostri antenati. E in questo caso, in particolare, sono venute alla luce resti di tè, ma anche miglio e riso: l’idea era che l’imperatore potesse rinfrancarsi con qualcosa di buono, una volta giunto a destinazione.
Il sovrano in questione è Jing Di della dinastia Dinastia Han: morì nel 141 a.C. e il tè era conservato in una scatola di legno insieme ad altri oggetti utili nella vita dopo la morte. Analizzando accuratamente le foglioline millenarie gli scienziati hanno scoperto che l’imperatore utilizzava tè di altissima qualità: nel suo equipaggiamento c’erano infatti solo i germogli, cioè le foglie non ancora aperte, ovvero la parte più pregiata della pianta.
Insieme ai cibi citati, nella tomba sono stati trovati anche animali in terracotta, cavalli e carri. Il sito archeologico è aperto alle visite turistiche.
Barbara Roncarolo
11 gennaio 2016