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Taormina, perla gourmet della Sicilia

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Taormina è indubbiamente uno dei luoghi più magici e pittoreschi della Sicilia, ma oltre ai bei paesaggi offre molto di più. Ecco alcuni dei locali più particolari in cui mangiare o provare un buon cocktail

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«Se qualcuno dovesse trascorrere un solo giorno in Sicilia e mi chiedesse cosa bisogna vedere, risponderei senza esitazione: Taormina!», scrisse ne “La vita errante” nel 1885 Guy de Maupassant, poeta, scrittore e drammaturgo francese.

E non fu il solo. Taormina abbaglia, ammalia, seduce ma non delude: lo sanno i nobili di tutta Europa che se ne sono innamorati e l'hanno resa meta d'élite nel secolo scorso, gli artisti, come il pittore tedesco Geleng, che la ritrasse in tante vedute, famose in tutto il mondo, i poeti, gli stilisti e i registi.

Set di 43 pellicole tra cui “Le grand bleu” di Luc Besson, “Il piccolo diavolo” di Benigni, “Il Padrino parte III” di Francis Ford Coppola e “La dea dell'amore” di Woody Allen.

E in più bisogna aggiungere il fascino da colonia della Magna Grecia, costruita in cima al monte Tauro, tra le meglio conservate: lo si nota subito dall'anfiteatro del III secolo a.C., che oggi ospita tante rappresentazioni teatrali, e dalle Naumatiche, terrazzamenti che collegavano delle cisterne agli acquedotti che oggi si possono vedere in alcune fontane monumentali.

taormina

Ristoranti gourmet: una concentrazione siciliana
Taormina è anche sede di numerosi ristoranti gourmet e tante stelle Michelin, complice l'attrattiva della città e la presenza di un turismo costante, che arriva fino a inverno inoltrato, grazie al clima estremamente mite.

Da anni non si aspettava altro che la riapertura di un mito: il glorioso San Domenico Palace ha riaperto a marchio Four Seasons. Ammalia il menu dello chef Massimo Mantarro, con il suo ristorante Principe di Cerami, che presto riconquisterà le stelle congelate durante la lunga ristrutturazione, durata oltre 3 anni. Un antico monastero domenicano dal fascino intatto, comprato nel 1866 dal Barone Damiano Rosso che lo convertì in albergo trent’anni dopo: da qui il suffisso nobiliare che dona il nome al ristorante. Domenico Rosso fu anche Principe del comune di Cerami, in provincia di Enna. E come aperitivo, una sorpresa da cocktail bar internazionale: è arrivato da Londra (anzi, è tornato a casa) Juri Romano, uno dei re della miscelazione. Come descrivere il piacere di sorseggiare un cocktail dal sapore cosmopolita nel Chiostro Grande, dove pregavano i monaci, accompagnato dai prodotti locali come il botanical spirtits a basa d’agave siciliana Agalìa, o la vodka di grani locali della distilleria Giovi?

Tra i nostri preferiti il En Plein Air, cocktail ispirato alla fotografia di Wilhelm von Gloeden, l’artista tedesco noto per i suoi nudi pastorali scattati in diverse località di Taormina, tra cui lo storico Palazzo San Domenico, a base di sciroppo di agrumi Citrus Oleo Saccharum, Passito siciliano e la Nepitella selvatica uniti al rum cubano.

Splendida la vista che si gode dalla terrazza dell'Otto Geleng, all'interno dell'hotel Belmond Timeo di Taormina: gode della stessa visione che aveva infervorato Goethe durante il suo viaggio in Italia: "l'Etna, spesso imbiancato, talvolta fumante". Lo chef Roberto Toro racconta della sua Sicilia in piatti che, a tratti, riescono a oscurare anche la bellezza di un'orizzonte incantato.

Stessa catena, diverso approccio, ma il ristorante Oliviero, su una terrazza che affaccia direttamente sul mare del Belmond Sant'Andrea, merita una visita per il suo leggendario spaghetto con le vongole, per la sua selezione di crudo e per i suoi cocktail raffinati. Il barman Pietro Privitera rivisita i classici cocktail della tradizione in stile tutto siciliano: da Compare Camillo, la versione mediterranea del Negroni o il Sir Manley Spritz, che viene completato con l'aggiunta del finocchietto selvatico di Giardini d'Amore, produzione artigianale di distillati locale, a qualche chilometro di distanza, a Roccalumera.

«Ci piace affrontare la filosofia del bere allo stesso modo con cui ci approcciamo a quella del buon cibo», poche parole per presentare la drink list del ristorante Kistè il nuovo progetto dello chef stellato Pietro D’agostino, della Capinera, con al fianco Mattia Cilia, tra i tre migliori bartender del mondo, salito sul podio due anni fa del contest mondiale Jameson Mixmaster Challenge, in Irlanda e Morena Benenati, sommelier. Tutti i cocktail sono rigorosamente a Km0 che parlano siciliano.

Tra i drink che abbiamo amato senza dubbio spicca Femme Fatale (Acqua di pomodoro, sciroppo di frutta rossa in stagione, Earl Grey tea, liquore Femmes di Giardini d’Amore, vodka); Kiste&Mule (Sciroppo di zenzero, succo di limone, sale, vodka farmily infusa all’ eliscriso tostato, Murgo Brut) e ancora Lavica (Menta in foglie, cordiale di arancia e cetriolo, tequila reposado, cedrata).

Ma senza dimenticare l'accompagnamento: dal crudo di mare ai sapori di arancia e limone del tramezzino di pesce azzurro e polpo con patate. Ancora, l’arancinetto al ragu, la fonduta di formaggio con melenzana, pomodoro, basilico e croste di pane e gli immancabili paccheri con frutti di mare all’olio al basilico.

Indimenticabile anche la vista dalla terrazza de La Capinera, storica stella Michelin di Taormina, dove lo chef D'Agostino ammalia con i suoi piatti dall'estetica geometrica e colorata. Perfetto per gli amanti del pesce cucinato con la mano delicata dello chef, da provare in particolare il Crudo di mare con agrumi, Insalata di arance con gamberoni di Mazara e vongole e Trancio di ricciola arrosto.

Un altro ristorante da menzionare si trova all'interno dell'hotel Mazzarò Sea Palace, nella Baia di Mazzarò, sotto la guida attenta dello chef Riccardo Fazio. Qui è possibile trovare una cucina attenta alle esigenze del cliente, con lo scopo di stupire e regalare un'esperienza unica.

«La scelta dei prodotti stagionali, le combinazioni e le tecniche sono note di uno spartito che non aspettano altro che essere suonate, dal palato dei nostri clienti», afferma lo chef. 

Da non perdere il ristorante del VRetreats Atlantis Bay, gestito dallo chef Tino Privitera, caratterizzato dal giusto equilibrio fra tradizione e innovazione. Il locale offre una splendida vista sulla Baia delle Sirene, creando un'atmosfera unica per una cena indimenticabile al tramonto.

Per chi ama la granita, la tappa è obbligatoria a Bambar. Tra i  più storici bar della Sicilia, troverete alcune delle migliori granite con una scelta che varia su 23 gusti. Da abbinare con la tradizionare brioscia con il tuppo.

Infine, per gli amanti dei bar e dei locali più particolari, non possiamo non menzionare il Bar Turrisi, degno di nota perché ispirato al culto di Priapo, dio greco della fertilità. Il bar si trova a Castelmola, vicino a Taormina, ed è diventato famoso per l'arredamento stravagante basato su simboli fallici.

Al suo interno, infatti, è possibile trovare statuine, quadri, sedie, lampade che rimandano a questa simbologia. Proprio per questo il bar viene spesso soprannominato "bar dei falli". Vale sicuramente la pena fare tappa qui durante il proprio viaggio.

Di Camilla Rocca
agosto 2022

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