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Stagione dei funghi in arrivo: le Asl raccomandano prudenza

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Cinque consigli utili (e anche qualcuno di più) per gli appassionati di funghi.

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Iniziano le prime piogge, quel caldo umido tutto particolare che i fungaioli, come segugi, fiutano subito nell’aria, ed è subito fungo-mania. Anche se le stagioni dei funghi sono tante e differenti (ci sono quelli di maggio e persino quelli che spuntano a novembre) a seconda delle specie, la tarda estate e il primo autunno sono indubbiamente il momento d’oro per questo frutto prelibato della terra. Ma con i funghi non si scherza, come ogni fungaiolo che si rispetti ben sa. Non si scherza con la loro velenosità né con i boschi, meravigliosi ma talvolta persino insidiosi. E insomma la natura è buona, ma bisogna amarla, rispettarla e conoscerla.

Servizio micologico

La Asl di Firenze (clicca qui) ha diramato un comunicato in occasione delle prime piogge e della prossima partenza della lunga stagione dei funghi. Attenzione ai funghi raccolti, sempre meglio farli controllare da un esperto, occhio alle spore, ai batteri e alle tossine che non si combattono essiccandoli e mettendoli sott'olio, ecc. In particolare è bene raccogliere esemplari sani e non troppo piccoli e se un fungo è velenoso l’essiccazione non è un antidoto.

Intossicazione da botulino

Infine per chi decide di metterli sott’olio è importante che la conserva segua tutto l’iter raccomandato, altrimenti c’è il rischio di intossicazione da botulino. Consigli che sembrano quasi lapalissiani, ma che evidentemente non sono così superflui se ogni anno le cronache contano qualche episodio di avvelenamento da funghi. Nel dubbio il servizio micologico della Asl (presente anche in alcuni mercati) verificherà il vostro raccolto.

Conoscerli bene

La prima regola è conoscerli, accuratamente e de visu, senza fidarsi troppo dei manuali, perché talvolta la foto inganna. Ma come sempre il sapere tradizionale e tramandato è ancor più prezioso di tanti libri. “Tenete conto poi che parecchie specie hanno un alter ego velenoso – dichiara Armando, fungaiolo dell’entroterra ligure con decenni d’esperienza alle spalle intervistato da Sale&Pepe – e con alcune specie bisogna essere particolarmente vigili. Per esempio l’Agarico delle nebbie o Peven in genovese (Clitocybe nebularis) è molto ricercato nelle nostre zone soprattutto per conservarlo sott’olio, ma ha un sosia tossico, che provoca avvelenamenti molto gravi dal punto di vista gastro-intestinale: l’Entoloma lividum, che cresce purtroppo nello stesso habitat e si riconosce per le lamelle che non decorrono sul gambo”. “Anche il famoso porcino (Boletus edulis) - continua Armando – ha il suo simile tossico, denominato Boletus satanas o anche porcino malefico”.

No ai manuali

In realtà il gambo è viola, non puoi confonderlo secondo Armando, ma chi è inesperto non può saperlo e l’ideale, come raccomandato dal nostro esperto, è affidarsi a un amico o a un conoscente sapiente che guidi il dilettante e gli mostri tutti i segreti del bosco. Inoltre nella lista delle raccomandazioni bisognerebbe inserirne anche una sui boschi. Tra i fungaioli ci sono notoriamente i “sentieristi”, quelli che non si allontanano mai troppo dal sentiero principale, e gli estremi, che si inerpicano per i boschi con la stessa leggiadria di una capra tibetana senza timor di perdere la via maestra. 

Il bosco

Ma nonostante l’amore per i boschi bisogna sempre conoscerli, rispettarli e essere prudenti, fermandosi quando si è troppo stanchi. L’ultima raccomandazione riguarda infine la salute dei boschi, che è anche un po’ la nostra: “Non rompete quelli che non raccogliete, rispettate l’ecosistema. Il bosco vi ringrazierà”.

Emanuela Di Pasqua,
21 agosto 2015

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