Secondo un’indagine targata Coldiretti sulla spesa gli acquisti alimentari degli italiani aumentano del 2,3 per cento. Ma solo nel settore del low cost e dei discount, con una popolazione sempre più ampia e diversificata che segue le offerte. Biscotti, cereali e dolciumi sono in testa alle classifiche dei cibi più comprati. Ma i costi troppo bassi a volte sfociano in truffe.
Un occhio alla lista della spesa e uno ai prezzi più bassi ed ecco che i consumatori iniziano a spendere di più. I dati dell’associazione degli agricoltori sono basati sulle indagini Istat e parlano molto chiaro: se si tratta di risparmiare e di monitorare le offerte, gli italiani si sanno destreggiare molto bene e sono disposti anche ad aprire il portafogli.
Tanto che nel settore della grande distribuzione a prezzi ribassati i numeri sono positivi, con un vistoso incremento del 2,3 per cento della spesa in alimenti e bevande. Il trend però riguarda solo la voglia di risparmio, come dimostrano chiaramente i numeri, che parlano invece di una lieve contrazione nelle vendite della Gdo (in calo dello 0,7 per cento) e di una contrazione ben più significativa nella vendita di prodotti da parte delle piccole botteghe (-2,9 per cento). Un bilancio che riequilibra l’ottimismo della fine del 2014, quando si iniziava a parlare di un mini rimbalzo dei consumi alimentari.
A fine 2014 infatti i dati del Panel famiglie Ismea Gfk/Eurisko relativi ai primi 11 mesi dell’anno regalavano un certo ottimismo all’industria alimentare, trainata da cereali, biscotti, olii e prodotti ittici (mentre i consumi di carne sono più controversi).
In realtà il mini rimbalzo c’è stato, complice anche la caduta del prezzo del petrolio e un’inflazione ai minimi storici, forieri di qualche soldo in più nelle tasche degli italiani.
Ma l’altro dato che emerge, a fronte di una disoccupazione crescente, è che i nostri connazionali hanno ormai imparato a risparmiare, persino a tavola, e anche i più insospettabili vigilano su offerte e prodotti low cost, spendendo di più dove si può spendere di meno. Anche l’atteggiamento psicologico del Bel Paese sta cambiando a fronte delle ristrettezze e la prassi di andare a far la spesa armati di lista si è ormai diffusa, proprio per evitare acquisti impulsivi o compulsivi.
Uno degli effetti collaterali di questa attenzione verso gli sconti sono purtroppo le truffe alimentari: il low cost a tutti i costi diventa inevitabilmente portatore, talvolta, di una scarsa qualità dei prodotti. Le frodi nel settore sono aumentate di un preoccupante 270 per cento, a testimonianza che lesinare sul cibo può essere rischioso e che quando i prezzi scendono troppo c’è odore di fregatura. E allora il risparmio diventa solo apparente.
Emanuela Di Pasqua
26 gennaio 2015