Si chiamano Empori della Solidarietà e sono un'iniziativa della Caritas. Un progetto benefico che consente a chi si trova in difficoltà di assicurarsi cibo e altri generi di prima necessità gratuitamente. I destinatari ricevono una tessera a punti per un periodo stabilito (da 1 a 6 mesi) spesso sufficiente a superare la situazione di crisi.
Chi ha perso il lavoro, o ha problemi di salute o su trova in temporaneo stato di disagio economico, può rivolgersi a uno sportello Caritas. Se in possesso dei requisiti, viene dotato di una Card, simile ad una carta di credito a scalare, caricata con punti (o "crediti" simili), che consente di accedere a un Emporio della Solidarietà.
Per sostenere le famiglie in modo equo, i “punti” sono erogati in base al numero dei componenti del nucleo familiare e alle effettive necessità. Ci sono anche card specificatamente dedicate ai prodotti per l’infanzia, rilasciate per chi ha neonati.
Sono già più di cinquanta gli Empori attivi sul territorio nazionale, e venti di prossima apertura. Gli scaffali sono pieni di prodotti di prima necessità (olio, pasta, pelati, scatolette, zucchero, caffé, prodotti per prima colazione, omogeneizzati, pannolini). Non manca qualche giocattolo e articoli per la scuola. Provengono da donazioni delle aziende che partecipano a questo Progetto; e dalle raccolte alimentari che gli stessi volontari della Caritas effettuano periodicamente nei vari supermercati e a cui (fortunatamente)partecipano molti visitatori.
Tutti i prodotti esposti hanno un valore espresso in “punti”, senza un riferimento commerciale. La quantità di punti settimanale utilizzabile con la card è predefinita e va quindi gestita con attenzione, senza sprechi: il sistema di ricarica automatica permette l’accesso al servizio ogni sette giorni. Non esiste "invenduto". I prodotti in eccedenza vengono ridistribuiti con offerte particolari.
Il progetto degli Empori solidali è davvero un bel modo per aiutare chi si trova in crisi e per fornire strumenti concreti per uscirne. Ma è anche un'opportunità di beneficenza per le aziende, che possono donare le eccedenze o i prodotti a scadenza breve. Non solo: promuove e diffonde una cultura antispreco e di corretta gestione delle risorse. E rende tutti noi più consapevoli che, oggi più che mai, la solidarietà non è una scelta, ma un preciso dovere.
Barbara Galli
15 settembre 2015