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Spesa e cucina: il controllo femminile vince ancora

News ed EventiNewsSpesa e cucina: il controllo femminile vince ancora

Paese che vai, abitudini a tavola che trovi. Una ricerca francese ha analizzato come mangiano oggi i nuclei familiari europei, scoprendo che le differenze di genere persistono, soprattutto tirando il carrello della spesa

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Chi decide in casa cosa mettere nel carrello della spesa? E chi si sacrifica, nella coppia adulta, per mangiare le pietanze amate dal compagno o dalla compagna? E ancora, sapevate che sempre più le mamme tendono a non finire gli avanzi dei figli? Una serie di ricerche sul campo svolte da sociologi e psicologi che hanno studiato le abitudini alimentari degli europei tracciano un quadro interessante della socializzazione legata alle abitudini alimentari, intese come quell'insieme di comportamenti culturalmente standardizzati che si riferiscono alla nutrizione, tenuti da individui che condividono una data tradizione (di nazionalità, religione, culturale e così via).

I risultati sono stati presentati a metà gennaio a Strasburgo nel corso della conferenza "Comment mangent les familles contemporaneens" (clicca qui) e se il focus dell'analisi punta molto alla situazione francese, sono presenti spunti di riflessione anche sulle tradizioni di altri Paesi e si trovano molte analogie con i comportamenti italiani a tavola, già raccontati da Coldiretti nei giorni scorsi.

Chi va a fare la spesa? Questo momento così importante dell'approvvigionamento del cibo viene svolto soprattutto dalle donne, anche se aumentano gli uomini che spingono il carrello e si recano, anche soli, al supermercato. Resta però in questi casi sempre presente il controllo femminile delle derrate che entrano in casa: è la donna, mamma o moglie, a preparare la lista della spesa, a sgridare per i dolci o le bevande gassate acquistate, e così via. Le cose non cambiano nemmeno da pensionati: la spesa viene sempre controllata dalla donna, anche se diventa ancora più comune che al mercato vada il maschio.

Chi sceglie cosa mangiare? La questione è piuttosto pacifica quando si incontra all'interno della coppia uno stesso gusto e abitudine familiare per determinati alimenti, sapori, tipi di cottura. Se invece si proviene da famiglie con una tradizione gastronomica molto diversa, il terreno di gioco ricade tutto sull'alimentazione dei figli. Ma in questo caso, è poi la mamma a prendere in mano la situazione e decidere per i figli cosa è bene mangiare. Una curiosità: diminuisce però il numero di mamme che finiscono le pietanze avanzate nei piatti dei figli, nutrendosi unicamente di quello. Il trend riguarda uno spostamento dal concetto di “buono” (è gustoso e lo mangio, anche se è avanzato da un pasto precedente) a quello di “fresco” (scelgo sempre ingredienti freschi perché fanno bene, dunque meno avanzi e più cose cucinate al momento). Questo piegarsi al consumare il cibo degli altri commensali invece permane nell'età adulta all'interno delle coppie: è quasi sempre la donna a rinunciare ai suoi piatti preferiti per accontentare il palato dell'uomo.

Il pasto? Sempre più semplice. Nonostante il pullulare di stimoli, in Gran Bretagna i sociologi hanno notato un meccanismo di semplificazione del contenuto del pasto. Si cucina, unicamente per il pasto serale, mentre negli altri casi si consumano cibi pronti o dalla cottura rapida. Vince comunque per tutti il mangiare in compagnia, proprio come la tavola riunita italiana. Si mangia infatti con altri commensali almeno nove volte su dieci.

Eva Perasso
28 gennaio 2015

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