L'ice bucket challenge, promossa dall'americana ALS Association, è stato il vero tormentone dell'estate: a colpi di docce gelate si sono sfidati da un capo all'altro del mondo grandi politici e rockstar, assi del pallone e supertycoon. Obiettivo? Raccogliere fondi contro la sclerosi laterale amiotrofica. Ed è stato boom di donazioni, a cui hanno contribuito anche le grandi star internazionali dell'alta gastronomia, tutte testimoniate da divertenti video su YouTube: Gordon Ramsay viene inondato da una gigantesca secchiata di acqua e cubetti di ghiaccio nel giardino di casa, Jamie Oliver lancia un potente bramito dopo che la benna di un escavatore gli riversa addosso litri e litri di acqua gelida, Anthony Bourdain si esibisce in un tuffo in piscina dopo una modesta secchiata, Joe Bastianich si tinge di rosso mentre gli versano addosso un bicchiere oversize di vino gelato in Times Square.
La formula di questa sfida virale, divertente e contagiosa, ha ora ispirato una nuova iniziativa social, altrettanto benefica: la rice bucket challenge, la sfida del secchio di riso. Capitalizzando l'enorme popolarità raggiunta dalle docce gelate, la giornalista indiana Manju Latha Kalanidhi, in collaborazione con il quotidiano britannico Independent, ha ideato una campagna Facebook per sensibilizzare le persone sulla fame in India: in questo caso i nominati vengono invitati a donare un secchio di riso a una persona che ne ha bisogno (foto dalla pagina Fb di Manju Latha Kalanidhi).
L'iniziativa è decisamente incentrata sulla realtà indiana, dove oltre 300 milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà e la scarsità di acqua pulita può far apparire il gioioso moltiplicarsi di secchiate d'acqua come uno spreco oltraggioso. Partecipare all'iniziativa è semplicissimo, basta seguire tre step: 1/ riempire un secchio di riso; 2/ donarlo a una persona che ne ha bisogno; 3/ scattare una foto o girare un video e condividerla con l'hashtag #RiceBucketChallenge. Dall'Italia può bastare anche un "mi piace" sulla pagina Fb dedicata, che ne conta già più di 60mila.
Enza Dalessandri
3 settembre 2014