C'è chi ricorda il vecchio polpettone di salumi e chi punterebbe tutto sulle offerte del reparto gastronomia. Se la grande crisi colpisce anche gli Autogrill, i 56 mila dipendenti della multinazionale rispondono con nuove proposte e maggiore partecipazione.
Nei 4700 punti vendita del Gruppo, dislocati in 30 nazioni, il calo delle vendite è palpabile. Sembrava che non dovesse mai accadere, grazie alla formula che abbina ristorazione e supermercato e soprattutto per la quasi mancanza di concorrenza.
Ma la società cambia e anche per i più forti arriva l'ora di darsi una rinfrescata.
In questo caso, a domandarsi quale sia la direzione giusta da intraprendere, sono stati gli stessi lavoratori: quei 56 mila dipendenti che, meglio di chiunque altro, hanno notato l'evoluzione delle abitudini dei viaggiatori e il calo degli acquisti.
Cosa fare per riconquistare il cliente?
Prima di tutto hanno dato un'occhiata al passato: tra gli anziani qualcuno ricorda che i primi Autogrill servivano agli automobilisti la "morbidella", un pasticcio di carne altamente nutriente e tipicamente "autostradale" che risolveva in modo veloce ed economico il problema dell'appetito e della mancanza di tempo.
Fu soppiantato da preparazioni più sobrie, come i panini o la cotoletta, ma forse meno interessanti e più anonime.
L'attenzione dei lavoratori si è quindi rivolta al mondo della tecnologia, con la realizzazione di postazioni per lavorare al computer e app dedicate da scaricare sullo smartphone.
Ma nell'attesa che queste idee abbiano gli investimenti necessari per venire attuate, hanno deciso di cominciare da un'iniziativa che li coinvolge personalmente: offrire ai clienti un rapporto più ravvicinato e umano, meno immobile e silenzioso.
Proprio loro infatti si sono assunti il compito di informarsi e suggerire al cliente piatti particolari e specialità del giorno, dolci da accompagnare al caffè, oppure metterlo al corrente degli sconti attivi e delle novità presenti nel reparto supermercato.
Ovviamente questa maggiore disponibilità sarà premiata con un sistema di incentivi economici, ma la novità forse più interessante è che alla logica del fast food si è deciso che vale la pena opporre un'organizzazione da piccolo esercizio commerciale. Se il progetto funzionerà e porterà una nuova crescita economica è presto per dirlo. Ma la sfida sta per essere lanciata e noi siamo pronti a registrarne i risultati.
Daniela Falsitta,
21 gennaio 2015