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A qualcuno piace caldo

News ed EventiConsigli praticiA qualcuno piace caldo

Anche il vino ha le sue stagioni. E se in estate piace fresco e fruttato, in inverno lo si apprezza caldo e speziato. Come avviene in queste ricette, tipiche ma anche sorprendenti, perfette per scaldare le serate più fredde. E fare subito atmosfera

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Dal gluwein tedesco al glögg scandinavo, il vin brulé è un grande classico dell'inverno, un piacere da bere, che riscalda l’anima e profuma di esotico. Ed è un piacere anche prepararlo in casa, perché il rituale di preparazione è lento, inonda la cucina degli aromi delle spezie e “scalda” ogni serata. Ma il vin brulé è solo l’”entry level” delle bevande che si possono realizzare facendo incontrare il vino caldo con le spezie e i distillati.  Piccola guida ai cocktail più hot del momento.


VIN BRULE’
L’aroma delle spezie, il profumo del vino e il calore della bevanda ne fanno il drink più gradevole dell’inverno, capace di scaldare il cuore e le mani. Non occorre essere in un rifugio sulle montagne innevate o in un mercatino natalizio per assaporare il piacere di un buon bicchiere di vin brulé. Anche a casa lo si può realizzare facilmente ed offrire agli ospiti per una serata che diventa subito calda e amichevole. Ecco come prepararlo secondo una ricetta d’autore. Si mettono 220 g di zucchero sei chiodi di garofano, due foglie di alloro, tre pezzi di anice stellato e una stecca di cannella in una pentola dal fondo alto. Poi si uniscono la buccia e il succo di due arance e la buccia di un limone. Quindi si copre il tutto con un litro di vino rosso (consigliati merlot o chianti) si mette sul fornello, a fuoco medio-basso, finché bolle. L’importante è che il vin brulé si scaldi lentamente, affinché i sapori possano mescolarsi ed evapori solo parte dell'alcol. Quindi si abbassa il fuoco e si fa sobbollire per cinque minuti, finché lo zucchero si sarà completamente sciolto. Infine si aggiungono 500 ml dello stesso vino rosso e si fa scaldare per 10 minuti a fuoco dolce. Prima di servire, aggiungere ½ noce moscata.


VIN CHAUD
Il vin chaud è la versione francese del vin brulé, diffuso soprattutto in Alsazia e immancabile in tutti i mercatini dell’Avvento dell’intero paese. A renderlo particolare è prima di tutto il vino di partenza, ovviamente di provenienza francese. I più indicati sono i rossi strutturati come Cahors, Languedoc, Bergerac e Côtes du Rhône. Ne basta una bottiglia per ottenere 6-8 calici. Per prepararlo si inizia scaldando il vino in un casseruola, con l’aggiunta di 3-4 cucchiaini di zucchero (meglio quello di canna), 2-3 cucchiaini di cannella, 3-4 capsule di cardamomo, 2-3 chiodi di garofano, 1 anice stellato e un baccello di vaniglia. Si porta a ebollizione e poi si abbassa il fuoco per dieci minuti. Poi si spegne il fornello e si lascia riposare per 30 minuti. Da gustare in abbinamento ai bredele, biscotti di pasta frolla tipici della tradizione alsaziana, e alle männele, le brioches a forma di omino.


GLOGG
È il vino caldo in versione svedese, quello che si prepara e si consuma in ogni casa dalla prima domenica dell'Avvento e per tutto l’inverno. Prepararlo è semplice: si segue la ricetta del vin brulé ma con piccole (ma significative) varianti. Dopo aver fatto bollire il vino con le spezie, si aggiunge del rum scuro. E prima di servirlo si uniscono in ogni bicchiere mandorle sgusciate e uva passa. Se si vuole servire il glögg alla maniera svedese basta accompagnarlo con dolci allo zafferano e biscotti allo zenzero.


GLUHWEIN
Fra le tante varianti del vin brulé un posto d'onore lo merita il gluhwein tedesco, a base di vino rosso, cardamomo, chiodi di garofano, alloro, cannella e scorza di agrumi. In Germania, infatti, non esiste mercatino, evento o anche pranzo in famiglia nel periodo natalizio senza un bicchiere di vino caldo. Non solo: secondo i racconti popolari, i celebri mercatini hanno avuto origine proprio in Germania e Alsazia, attorno al XV secolo, in una Dresda dell'epoca, agghindata a tema per l'occasione. Per prepararlo a casa servono una bottiglia di vino rosso, una stecca di cannella, 6 chiodi di garofano, la buccia di mezzo limone, 4 cucchiai di zucchero e qualche seme di cardamomo. Si mettono tutti gli ingredienti in un tegamino e si fa scaldare per 10 minuti, ma senza far bollire. Poi si filtra e si serve in bicchieri bassi e larghi. Ami i sapori forti? Allora, alla fine, unisci qualche grano di pepe nero.


HOT KUMQUAT CRASH
Frutta fresca e vino caldo: un’accoppiata sorprendente e vincente, come dimostra questo cocktail perfetto nella stagione degli agrumi. Per farlo occorrono una bottiglia di vino bianco, 5 arancini cinesi, il succo di un lime, 5 dl di acqua di fiori d’arancio e 5 dl di sciroppo di granatina. Gli ingredienti vanno tutti versati in una casseruola e fatti scaldare a fuoco basso per 3-4 minuti. Poi il liquido va versato nei calici e servito. Ma non prima di aver strofinato il bordo dei bicchieri con peperoncino. Effetto piccante (e sorprendente) garantito..


CIPRO’S DREAM
Ecco un cocktail dove il vino incontra un distillato pregiato come il rhum. Per un risultato davvero delizioso. Si parte versando in una casseruola una bottiglia di vino rosso, 125 g di miele, 60 g di uvetta, mezza stecca di cannella, e due pezzi di anice stellato. Si fa scaldare per 4 minuti, poi si filtra in un colino e si aggiungono 10 cl di rhum. Quindi si serve in piccole tazzine, come quelle del caffè. E, al posto del cucchiaino, si aggiungono delle stecche di cannella.


ENNY’S PUNCH
Vino bianco e Porto sono alla base di questo cocktail, caldo e aromatico. E davvero facile da preparare. In un tegame si riuniscono una bottiglia di vino bianco, 100 g di zucchero, mezza stecca di vaniglia, il succo di un’arancia, la buccia grattugiata di mezza arancia. Si fa scaldare, a fuoco dolce, per un minuto. Quindi si toglie la vaniglia e si aggiunge un bicchiere di Porto. Poi alza la fiamma e fai scaldare per un paio di minuti. A questo punto il punch è pronto per essere travasato in bicchieri alti e servito. Per un tocco inaspettato si può aggiungere dello spumante secco per renderlo lievemente sparkling.


Manuela Soressi
gennaio 2018

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