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Prodotti esotici: sapete comprare quelli freschi?

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Scopriamo dove si acquistano frutta, verdura e aromi che arrivano da paesi lontani, ma anche le specialità gastronomiche etniche da “banco frigo” che possono rivoluzionare la nostra spesa e la nostra cucina

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Compaiono sempre più spesso anche nelle ricette di Sale&Pepe: sono i prodotti freschi di provenienza esotica, principalmente frutta e verdura, ma anche tofu e noodles, sempre più facili da trovare nelle nostre città. Per scegliere bene, bisogna avere qualche accortezza. Piccole attenzioni al momento di fare la spesa che ripagheranno con sapori inusuali che, finalmente, è possibile sperimentare anche fuori dai ristoranti etnici, portandoli ai fornelli di casa.

Dove comprare
L’offerta sul territorio è ampia e coinvolge i supermercati più forniti come i mercati rionali, gli store multietnici e i minimarket (ve lo abbiamo raccontato in questa guida dettagliata). A incentivare fortemente l’ingresso di questo genere di merci nei nostri punti vendita è, senza dubbio, l’evoluzione della società con l’arrivo del nostro Paese di persone da tutto il mondo. Ma anche l’interesse sempre maggiore del consumatore italiano verso nuovi prodotti, da sperimentare e gustare in una cucina sempre più globalizzata e aperta a tradizione diverse. Vediamo allora quali sono, gli ingredienti freschi che possiamo mettere nella nostra sporta.

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La spesa della frutta
Partiamo dalla frutta esotica. Ormai siamo abituati a consumare mango, papaya, avocado, lime che non ci sembrano più neppure tanto esotici. Tuttavia nei negozi specializzati è ancora possibile imbattersi in qualche rarità come i brasiliani feijoa, che ricordano un po’ i kiwi, le sudamericane granadilla simili al più comune frutto della passione, o le pitaya (nella foto a sinistra) con buccia e polpa sgargianti, fucsia o giallo acceso. Curiosi anche i platani: simili a grosse banane verdi, non si mangiano crudi come frutta (anche perché in bocca “allappano” tantissimo) ma si affettano e si friggono in chips golose.

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La spesa degli ortaggi
Tante anche le verdure. Una delle più diffuse è il cavolo cinese, da non confondere con il pak choi, o bok choi (entrambi nella foto a sinistra): il primo è simile alla nostra verza, ma più allungato, il secondo ricorda un cespo di bietole da costa, anche se il gusto è più affine ai cavoli che alle biete. Il daikon è una grossa rapa bianca allungata, fresca e lievemente pungente. In Giappone è usato come guarnizione dei piatti di sushi e per “pulire la bocca” tra una portata l’altra e si può usare a crudo, affettato a julienne o come un carpaccio, ma anche stufare insieme ad altre verdure. Gli okra, detti anche gombo o bindi, tipici della cucina mediorientale, hanno l’aspetto di piccole zucchine, un interno gelatinoso e si possono stufare o saltare in padella. Interessanti anche i cipollotti che, nei negozi orientali, si trovano sottilissimi e si usano senza scartare la parte verde, molto aromatica. Infine, ci sono i funghi: dagli shiitake agli enoki, bianchi, con cappelli minuscolo e lunghi gambi, si cucinano come le varietà nostrane saltandoli in padella o trifolandoli.

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Aromi e spezie
Se lo zenzero è ormai ampiamente entrato nelle nostre abitudini d’acquisto, più particolare è la curcuma. Fresca, si presenta in tronchetti rivestiti da una sottile pellicina beige. La polpa giallo intenso ha un sapore e un profumo persistenti. Si grattugia o si trita finemente e tinge stufati di verdure, salse, intingoli e... le dita! Fra le erbe, è da sperimentare il coriandolo (nella foto a sinistra): ha un gusto particolarissimo, erbaceo e agrumato, o si ama o si odia, ma se lo amate non può mancare in guacamole, piatti orientali, noodles cinesi, spesso abbinato a cipollotti e arachidi, alla moda thai. Lievemente pungenti e molto decorative sono le foglie di shiso, detto anche basilico giapponese. Grandi, con i bordi frastagliati, si tagliano con le forbici a striscioline per dare un twist alle insalate, mentre intere decorano tartare condite all’orientale, con soia e zenzero. Altrettanto belle e gustose sono le foglie del basilico thailandese, rosso violaceo scuro, quasi nero, più intenso del mediterraneo e perfetto per dare un nuovo look anche alla più semplice caprese di pomodoro e mozzarella nostrani.

Come scegliere: italiani o biologici
Quelli che abbiamo dato sono solo alcuni esempi della varietà di prodotti che è possibile acquistare nei negozi delle nostre città. Come sempre, occorre controllare che ortaggi, frutti ed erbe siano sani, senza marciumi, foglie appassite, parti mollicce o raggrinzite. Verificate anche la provenienza, che deve sempre essere indicata in etichetta: accanto a prodotti che giungono da paesi lontani, dall’Oriente al Sudamerica al Sudafrica, potreste stupirvi nel constatare che molti arrivano da aziende agricole italiane, addirittura dal vostro circondario, praticamente a chilometro zero. Infatti, sono diversi i produttori nostrani che si stanno convertendo a questo genere di coltivazioni. Viceversa, gli ingredienti seguono comunque canali di distribuzione ufficiali e sono sottoposti agli stringenti controlli sanitari che regolano l’importazione di alimentari nel nostro paese. Ciò detto, orientarsi quando possibile verso produzioni biologiche dà una garanzia in più di effettuare un buon acquisto.  

Le specialità gastronomiche
Nei banchi frigo dei punti vendita si trova la versione fresca di quel che, fino a poco tempo fa, si comprava solo a lunga conservazione, secco o surgelato. È il caso di noodles e ravioli, ma anche del kimchi (il cavolo cinese fermentato) e del tofu artigianale. Anche qui, uno sguardo all’etichetta potrebbe farvi scoprire che state acquistando prodotti lavorati in laboratori italiani. Oltre a ciò, verificate che ci siano tutte le informazioni obbligatorie: lista degli ingredienti, valori nutrizionali, modalità di conservazione e data di scadenza sono sempre indice di qualità e di serietà da parte di produttori, importatori e venditori.

Francesca Romana Mezzadri
marzo 2022

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