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Pranzo con il presidente iraniano: annullato per colpa del vino

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La diplomazia francese non può mettere il vino in tavola. E per questo rinuncia a organizzare il pranzo. In Italia invece...

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I diplomatici dell'Eliseo hanno le mani legate. A pochi giorni dall'incontro tra il presidente iraniano Hassan Rohani e quello francese Francois Hollande (che si terrà il 17 novembre per discutere questioni fondamentali come l'accordo sul nucleare e la guerra in Siria), una diatriba enogastronomica impedisce il sereno svolgimento dell'incontro.

Rohani, infatti, ricevuto l'invito a pranzo da Hollande, ha fatto sapere che avrebbe accettato solo previa assicurazione di un menu halal e senza vino in tavola.

Ora, va bene le regole dell'ospitalità, ma questo per la Francia è stato evidentemente troppo.

Sappiamo quanto i nostri cugini d'Oltralpe siano orgogliosi dei loro vini, di come la Francia ritenga la sua cucina una parte fondamentale della propria identità e persino un segno di prestigio sulla scena mondiale.

Che le cantine dell'Eliseo fornite di ogni bendiddio non possano nemmeno sfoggiare un'etichetta è parso inaccettabile. In breve: la richiesta iraniana è stata respinta.

D'altronde per il presidente Rohani sarebbe stato impossibile mostrarsi ai suoi elettori con una bottiglia di vino in tavola.

Che fare dunque?

Preso atto dell'intoppo, l'Eliseo ha provato a trasformare l'invito a pranzo in un invito per il brunch, che ovviamente non richiede vino.

Ma anche questa volta l'Iran ha bocciato la proposta: il brunch è troppo cheap per il suo presidente.

Alla fine pare che la soluzione più probabile sarà una totale rinuncia a qualsiasi genere di ristoro.

"Nessun protocollo fissa l'obbligo di un pasto durante una visita di Stato", hanno fatto sapere a titolo preventivo dall'Eliseo.

Quello che si sta verificando non è il primo match disputato da Iran e Francia a colpi di vino.

Già nel 1999 il presidente Mohammad Khatami aveva cancellato un viaggio in Francia dopo che gli era stata negata la possibilità di eliminare il vino da tutti i ricevimenti ufficiali.

In quell'occasione Jacques Chirac era riuscito a ricucire lo strappo invitando Khatami per un !

In attesa di sapere come andrà a finire in Francia, siamo curiosi di capire cosa accadrà in Italia dove il presidente iraniano è atteso già per questo weekend.

Il programma prevede: sabato a pranzo dal presidente Sergio Mattarella, poi in visita da papa Francesco e la sera a cena con Matteo Renzi.

Qui in Italia, insomma, nessuno ha intenzione di far digiunare l'ospite musulmano e sembra che ci si metterà tutti a tavola senza alcuna difficoltà.

Visto che per noi italiani vino e  cibo non sono certo meno importanti che per i francesi, cosa può significare? Forse che la pace in Siria e nel resto del mondo vale più di un brindisi con la gazzosa?

Daniela Falsitta,
12 novembre 2015

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