Rileggendo le magiche parole di Giovanni Verga in Storia di una capinera, si capisce che Pietro D’Agostino ha voluto dedicare il ristorante al suo grande conterraneo; un’allusione che a noi sembra scaramantica... Diversamente dalla capinera del Verga, infatti, D’Agostino è riuscito a lasciare la “gabbia”, ha migrato toccando i quattro angoli del globo ed è tornato al nido vincitore.
Dopo la scuola alberghiera, si è infatti cimentato in vari master formativi nelle cucine di Regno Unito, Africa e America, non ha disdegnato nemmeno la Svizzera, ed è poliedrico il repertorio di celebrità che ha avuto il vanto di sfamare: dalla regina d’Inghilterra ai calciatori della Juventus. Nel 2002, dopo il lungo lungo volo in giro per il mondo, è tornato nella sua Taormina come chef del Gattopardo (le citazioni letterarie in questa storia non mancano), il ristorante del Mazzarò Sea Palace.
Solo un anno dopo ha inagurato La Capinera insieme alle sorelle Giorgia (in sala) e Cinzia (sommelier). La sua scommessa è fatta di fedeltà ai sapori siciliani: “da me non ci sono il caviale russo e il foie gras francese, ma solo eccellenze locali; se devo evadere con qualche ingrediente, resto comunque sotto il cielo italiano”, spiega lo chef. Un artista capace di esaltare i sapori della tradizione senza tradire il passato e al contempo rinnovandolo, aggiungendo un mattoncino a una storia gastronomica lunga di secoli.
Questo talento “l’ho guadagnato in giro per il mondo, la vera scuola è il campo di battaglia”, racconta ancora D’Agostino, che non a caso, nel 2009 ha ottenuto la stella Michelin. “Compie dieci anni la mia stella”, dice con quella umile fierezza che contraddistingue il suo modo di fare. Ne ha fatta di strada da quando, ancora bambino, stava nella cucina di casa a guardare le nonne ai fornelli: è da loro che è iniziato tutto.“Lo scriva pure, si chiamano Giorgia e Vincenzina le mie nonne”.
Innamorato della sua Sicilia e dell’infinito potenziale che sa esprimere in campo enogastronomico, Pietro D’Agostino crea piatti che sembrano quadri. Raffinato, ordinato, è fedelissimo alla materia prima del territorio e alle stagioni, ma anche alla personale necessità di ricercare il nuovo. Classe 1972, stella Michelin dal 2009, patecipa a buon diritto alla squadra dei JRE dal 2006. Ha rielaborato la ricetta che trovi qui, appositamente per Sale&Pepe, come si intuisce dal titolo scherzosamente allusivo (Sapore di mare, sapore di sale... e pepe)
Stella michelin dal 2009, La Capinera, il raffinato ristorante di Pietro D’agostino sul lungo mare di Taormina, compie 16 anni di attività. Dal 2013 lo chef ha aperto anche una scuola di cucina con corsi specifici per professionisti e appassionati. Nel 2016, insieme alla compagna Morena Benenati, ha inagurato il Kisté-easy gourmet (cucina d’autore accessibile a tutti, sempre a Taormina) e una linea di prodotti locali venduti nei ristoranti e presto anche online.
Cristiana Cassé
su Sale&Pepe di gennaio 2019