Il 23 novembre parte il progetto Cooking on orbit: a bordo della Stazione Spaziale Internazionale l’astronauta Samantha Cristoforetti cucinerà veri e propri pasti utilizzando anche i prodotti Slow Food
Condividi
Non più le pillole e le strane polverine viste e straviste nei film di fantascienza, ma veri e propri pasti preparati con materie prime di qualità, prodotti stagionali, alimenti della tradizione italiana e mediterranea, che garantiscano agli astronauti la massima efficienza fisica oltre a rispondere a rigidi standard igienici.
Sarà Samatha Cristoforetti, la prima astronauta italiana a partire per lo spazio, a esibirsi “ai fornelli” a bordo della Stazione Spaziale Internazionale che il prossimo 23 novembre decollerà dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan. Per sei mesi preparerà pasti di qualità a bordo della casa cosmica, oltre a condurre esperimenti scientifici mirati sulla fisiologia del corpo umano e, ovviamente, sul cibo. Le ricette sono state pensate ed elaborate dallo chef Stefano Polato, che ha studiato per un anno un menu gustoso e perfettamente bilanciato dal punto di vista nutrizionale, non deperibile e della giusta consistenza. Gli ingredienti utilizzati saranno precotti e verranno riscaldati su un fornellino elettrico. Tra i super alimenti utilizzati in orbita ci saranno anche alcuni Presidi Slow Food, prodotti di eccellenza perfetti per contrastare al meglio i cambiamenti fisiologici dovuti alla lunga permanenza nello spazio.
Su www.avamposto42.esa.it sarà possibile seguire in diretta l’evoluzione dell’ambizioso progetto “Cooking on orbit”, nato con l’intento di realizzare una vera e propria rivoluzione nell’alimentazione degli astronauti: coniugare sicurezza microbiologica (già prioritaria sulla terra, ancora più nello spazio), consistenza e bilanciamento nutrizionale adeguati, e, naturalmente, la piacevolezza sensoriale legata al gusto. Il viaggio spaziale dei Presidi Slow Food sarà presentato il 23 ottobre al Salone del Gusto di Torino. In particolare saranno protagonisti quattro legumi (piattella canavesana, lenticchia di Ustica, fava di carpino e cece nero della Murgia carsica). Mentre la cronaca culinaria dei pasti degli astronauti verrà raccontata ogni due settimane dai conduttori di Maramao di Radio Popolare: le puntate sono ascoltabili in podcast.