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Piani a induzione

Grazie a funzioni tecnologiche innovative, a capacità aspiranti e a livelli di rumorosità altamente competitivi, rendono la cucina molto più vivibile ed elegante rispetto ai sistemi tradizionali

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Il fuoco, la stufa o il fornello sono senza dubbio l'anima di ogni casa. Attorno a un fuoco, per migliaia di anni, l'essere umano ha dormito, vissuto e mangiato. L'evoluzione dei fornelli ha seguito quella dell’umanità, dai falò degli uomini primitivi ai focolari degli antichi Egizi e dei Romani già integrati nell'ambito delle cucine: nella domus è caratterizzato da un piano in muratura sul quale si aprono uno o più focolari. Ma ci vorrà molto tempo prima che la civiltà smetta di cuocere direttamente sul fuoco. Si passerà dai fori nel top delle prime stufe alimentate a carbone per arrivare a oggi con gli eleganti piani a induzione che uniscono la funzione cottura con l’aspirazione grazie a potenti cappe integrate: una rivoluzione tecnologica che soddisfa le nuove estetiche di design e che favorisce uno spazio cucina e soggiorno open concept, ideale per cuocere e nel contempo intrattenere gli ospiti in un unico locale. L’evoluzione vera e propria dei piani cottura — a gas, in vetroceramica e a induzione — ha fatto balzi da leone solo negli ultimi due secoli. In Europa alla fine del XVIII secolo Benjamin Thompson, considerato l’inventore della cucina moderna, sviluppa cucine in muratura più sicure nel mantenimento del calore e nel controllo del fumo. Il passo successivo vede la cucina in ghisa, comune soprattutto in campagna, mentre i piani cottura a gas raggiungono tutte le case a fine XIX secolo, più efficienti di carbone o legna e, permettono maggior controllo dei consumi. Nella sua evoluzione il gas è ancora oggi molto diffuso e rimane il piano cottura più utilizzato nelle cucine professionali. Nel corso del tempo, cambiando le fonti di energia i piani cottura continuano a evolvere: nel XIX secolo il fornello a gas ha già un rivale, il piano cottura elettrico che utilizza una resistenza per riscaldare piastre di ferro. Sebbene presentato alla Chicago World's Fair nel 1893, diventa accessibile negli anni Cinquanta, con la diffusione dell’allacciamento elettrico nelle case. Dopo due guerre mondiali, il XX secolo è il periodo propizio per la ricerca e lo sviluppo nel campo. Nel 1953 si scopre un nuovo materiale e nasce così il piano cottura in vetroceramica: una serpentina di riscaldamento o lampade alogene cuociono i cibi e la superficie è facile da pulire; diventa subito una delle opzioni preferite. I modelli cambiano dimensioni, peso, sono più sicuri e facili da usare; entra in gioco un nuovo concetto: il piano cottura come elemento di design e stile in cucina. Da una scoperta del britannico Michael Faraday nella seconda metà del XIX secolo — l’induzione elettromagnetica, cioè elettricità generata da magnetismo — arriva il piano a induzione: un piano cottura in vetroceramica che per scaldare usa l’elettromagnetismo, un prodotto ricco di possibilità come la flessibilità di riscaldamento, l'efficienza energetica, i sensori intelligenti, la velocità di cottura e altre tecnologie, che lo trasformano in qualcosa difficile da immaginare solo 25 anni fa. Fondamentale la scelta delle pentole che devono essere compatibili con il piano a induzione: vanno infatti usati recipienti di cottura con fondo in metallo ferromagnetico, oppure si possono usare pentole e padelle di casa utilizzando un adattatore per induzione: piastre o dischi in metallo da posizionare tra il piano e la pentola. Molto recente è l'avvento di piani cottura con cappa di aspirazione integrata. L’unione dei due elementi combina tutti i vantaggi della cottura a induzione con la purificazione dell'aria. In un mercato destinato a crescere, nella scelta bisogna tenere presente oltre all'estetica del prodotto e le misure/ spazio disponibili, i parametri relativi alle prestazioni di cottura e aspirazione. Come in tutte le cappe, importante è la potenza di aspirazione: in quelle integrate ai piani cottura la modalità è solo aspirante e sono dotate di filtri a carboni attivi capaci di assorbire odori e fumi. La portata di aspirazione intensiva più è alta, meno fumi vengono dispersi nell'ambiente, ed è importante anche il livello di rumore del sistema calcolato in dBA (decibel). Grazie alla conversione diretta di energia elettrica in calore, i nuovi piani a induzione consentono di risparmiare energia e ridurre le emissioni in atmosfera, così come l’inquinamento domestico, soprattutto rispetto ai piani cottura a gas. Pensati per soddisfare tutte le esigenze, hanno zone di cottura flessibili per lasciare spazio a teglie e a griglie extralarge. In più offrono il controllo preciso della temperatura per una cottura uniforme e senza bruciature.

Francesca Tagliabue,
settembre 2023

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