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Pici alla riscossa

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Le donne di Celle sul Rigo tramandano di generazione in generazione l'identità del piccolo borgo toscano grazie alla tipica pasta locale, i pici, che impastano tutte insieme per le sagre di paese dedicate proprio a questa prelibatezza

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Si ritiene che fare la pasta sia un atto semplice e alla portata di tutti. Ma quando si parla di pici di Celle sul Rigo, tutto cambia e la semplicità si trasforma in elaboratezza, il far da mangiare in forma d'arte. Tanto che da dicembre 2022 è stato istituito un Marchio collettivo per i pici di Celle sul Rigo. L'idea di richiedere un marchio di tutela e la stesura dell'apposito disciplinare hanno visto protagoniste le donne del paese. In prima linea Agnese Carletti, sindaco di San Casciano dei Bagni di cui Celle sul Rigo è frazione, e quella che per anni è stata presidente della Società Filarmonica, Stefania Gori. Un'azione tutta in rosa insomma. Momento fondamentale per il conseguimento del marchio collettivo è stata la stesura del disciplinare che ha visto al tavolo della discussione le donne di Celle sul Rigo, impegnate da decenni a tramandare le modalità di produzione di questa pasta che, più di ogni altra cosa, è un rito collettivo. La parte femminile del borgo ha scritto nero su bianco le modalità di esecuzione dei pici e chiunque potrà chiamare pici di Celle sul Rigo questa pasta, ma a condizione che si produca proprio nel borgo. Questo dovrebbe aiutare a diffondere la tradizione locale anche tra i giovani e, si spera, a far nascere nuove attività produttive e ricettive sul territorio. Celle sul Rigo, infatti, è un piccolo borgo di soli 350 abitanti a sud di Siena e rischia lo spopolamento. Rilanciare un prodotto locale può creare un circolo virtuoso attraendo nuovi turisti e rinforzando il senso di appartenenza degli abitanti. A Celle sul Rigo i pici sono l'identità stessa del borgo, tramandata dal saper fare delle donne la cui età varia dai 4 anni della piccola Adele agli 89 della signora Raffaella. Rappresentano il piatto tradizionale da consumare in compagnia e in ogni occasione, dal pranzo della domenica alle feste di piazza, ma anche lo strumento nel quale la comunità si riconosce e appartiene. Del resto nel borgo i momenti conviviali non si fanno mancare. Due però sono irrinunciabili per chi voglia entrare in sintonia con l'anima del villaggio: l'ultima domenica di maggio la Sagra dei pici, giunta alla 52^ edizione, e Celle a tavola di metà agosto quando una lunga tavolata corre dalla piazza alla via principale. In entrambe le occasioni vengono serviti i pici, preparati da uno squadrone di venti e più donne, che si ritrovano pomeriggio e sera durante le settimane precedenti nella sede della Società Filarmonica. Un rito al quale le donne partecipano consapevoli di stare tramandando un saper fare fondamentale per la vita futura del villaggio, quella aggregazione comunitaria che sopravvive nelle piccole comunità. Come nei tempi andati le donne si trasferivano ai lavatoi per sciacquare i panni, così a Celle sul Rigo questo è il momento in cui si tramandano le storie del borgo, ci si dà consigli, ci si trasferiscono i ricordi importanti e che servono da collante della comunità. Le riunioni in cui ci si trova ad appicciare (preparare la pasta) non sono quindi solo momenti di incontro, ma il pilastro delle condivisione delle relazioni sociali. Così anche l'economia locale ne trae giovamento: il viavai di persone che salgono quassù contribuisce a mantenere aperta la macelleria, a far promuovere queste colline dall'agenzia di viaggi, a dare vivacità alla manciata di B&B sparsi nelle campagne. Esiste del resto un forte legame tra Sagra dei pici e Società filarmonica di Celle: la prima edizione, quella del 1969, fu pensata da Luigi Gori, medico condotto, per mantenere in vita e rilanciare la banda musicale, fondata nel 1876. Da allora la festa ha mantenuto le caratteristiche di freschezza e genuinità e i pici sono sempre gli stessi, preparati rigorosamente a mano e conditi con sughi al ragù o all'aglione, l'aglio gigante dai profumo e gusto poco invadenti. "Da cinquant'anni si usa la stessa farina portata dallo stesso mugnaio e si acquista la stessa salsa di pomodoro per preparare il condimento", spiegano in coro le signore che sono organizzatissime: divise in stazioni pesano gli ingredienti, tirano la sfoglia, la trasformano in cordoncini. Perché l'unione fa la forza e per impastare pici perfetti ce ne vuole tanta.

Riccardo Lagorio,
settembre 2023

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