Ok apporta antiossidanti e dà piacere, ma occhio alle quantità
Il cioccolato non fa bene solo all’umore (su questo non si discute) ma anche alla salute. Lo rilevano numerosi studi, condotti negli ultimi anni, che tutti i choco-fan hanno accolto con grande soddisfazione, considerandoli una giustificazione della loro passione per il "cibo degli dei". Spiace, quindi, smorzare gli entusiasmi. Perché sì il cioccolato è un alimento dalle tante virtù ma perché sia realmente benefico deve avere due requisiti precisi, sottolinea Piergiorgio Pietta del Cnr: dev’essere fondente e va consumato in dosi minime. Vediamo perché.
Diversamente da altri prodotti dolciari (come le caramelle) che sono composte sostanzialmente da zuccheri, il cioccolato ha una “ricetta” più varia perché contiene carboidrati, grassi, proteine, vitamine e minerali, e anche diversi antiossidanti. Ma sono principalmente i grassi presenti nel burro di cacao e gli zuccheri forniti dal saccarosio aggiunto (anche al cioccolato fondente) a rendere il cioccolato un alimento piuttosto energetico, visto che 100 grammi apportano oltre 550 Kcalorie. In più il cioccolato fornisce apporti abbastanza importanti di alcuni minerali (come rame, ferro e zinco) e piccole quantità di proteine. Inoltre contiene teobromina, un “parente” della caffeina, di cui ha lo stesso effetto eccitante e tonico, anche se meno spiccato. Dunque, il cioccolato ha una composizione articolata e comprovati effetti benefici, dettati principalmente dai flavonoidi contenuti nella polvere di cacao, che aiutano a ridurre la pressione arteriosa e a mantenere l’elasticità dei vasi sanguigni, diminuendo il rischio di malattie cardiovascolari
Il cioccolato fondente è il migliore nel proteggere il sistema cardio-vascolare. Il merito va innanzitutto alle catechine, i composti antiossidanti in grado di ridurre il colesterolo “cattivo” (quello Ldl) e di aumentare quello “buono” (Ldl) oltre a mantenere la scorribilità del sangue, perché inibiscono l’aggregazione delle piastrine. Le catechine sono presenti in tutte le tipologie di cioccolato ma in quello fondente lo sono in misura maggiore: 30 grammi ne forniscono quanti una mezza tazza di tè. Invece, nel cioccolato al latte non solo ci sono meno catechine, ma sono anche meno biodisponibili perché il latte può rallentarne l'assorbimento intestinale.
Dunque il cioccolato può avere un impatto positivo sulla salute ma solo se consumato in quantità non eccessiva. Mangiarne tanti significa introdurre tanti zuccheri grassi e calorie da “annullarne” gli effetti benefici. Con 100 grammi di cioccolato si assumono dalle 531 Kcalorie del fondente alle 552 Kcalorie di quello al latte, fornite per circa la metà da zuccheri e per oltre un terzo da grassi. Come regolarsi, allora, con le dosi? Ci viene in aiuto un recente studio, pubblicato sulla rivista scientifica Jama, da cui è emerso per diminuire la pressione, sia massima che minima, bastano 6,3 grammi al giorno di cioccolato fondente. Per i più golosi, il massimo dei benefici in rapporto all’apporto energetico (100 Kcalorie circa) si ottengono consumando 2 o 3 quadratini di cioccolato fondente. Non di più!
Manuela Soressi,
febbraio 2025