Tra le dolci colline del Friuli è bello perdersi in splendide località come San Daniele, Fagagna e Ragogna, che oltre a essere un piacere per gli occhi, sono una continua scoperta per il palato. Vi consigliamo cinque modi per assaporare al meglio ogni tappa.
1) Gustare il prosciutto di San Daniele direttamente dal produttore.
Impossibile camminare per le strade di San Daniele senza incontrare il re della città: il celebre prosciutto Dop. E non è strano scorgerlo affacciato alle finestre dei prosciuttifici. Sì perché occorre garantire un ambiente perfettamente aerato a queste cosce prelibate e l’aria di San Daniele è meglio di qualsiasi sistema artificiale. La Casa del Prosciutto, in pieno centro, offre l'occasione perfetta per assaporare il frutto del lavoro dei produttori del Consorzio del Prosciutto di San Daniele. Quale posto migliore di una confortevole saletta arredata da pareti rivestite di cosce per degustare e fare acquisti? Venire via sarà la parte più difficile.
2) Fare shopping gourmand per scoprire ogni segreto sulla trota.
Il prosciutto di San Daniele è noto a tutti, non si può dire lo stesso di un'altra specialità locale: la trota, allevata nel Tagliamento e affumicata con una miscela di legni, erbe e bacche aromatiche. In passato era considerata adatta solo per le “sagre di paese”, negli ultimi anni invece è stata giustamente rivalutata come prodotto raffinato, saporito e soprattutto salutare. A San Daniele, Friultrota è il posto giusto per avvicinarsi a questo mondo prelibato e fare acquisti gourmand, riempiendo la shopping bag con prodotti d’eccellenza, come il caviale friulano o le guance di trota sott’olio, e libri e ricettari per piatti raffinati. Oltre alla trota si possono comprare salse, oli particolari e vini Doc da accompagnare al pesce.
3) Provare l'antica ricetta del Frico neella versione croccante e in quella morbida.
È a metà del Quattrocento che nasce una delle ricette più antiche e tradizionali del Friuli: il Frico. Questa specialità di formaggio fritto croccante è una delizia calda e fragrante che si ottiene cuocendo uno strato di Montasio, Latteria o Malga stagionato e grattugiato. Ma è una ricetta che a seconda delle località può essere preparata in diverse altre varianti, come l'ottimo Frico “morbido”: al formaggio vengono aggiunti altri ingredienti come patate e/o cipolle, mele ed erbe aromatiche. Alcuni lo accompagnano anche con la polenta. Da provare assolutamente in tutte le versioni.
4) Fermarsi in una latteria turnaria per lo spuntino.
Le latterie turnarie sono un pezzo di storia friulana. In passato, le famiglie vi portavano a turno il loro latte per lavorarlo e vendere i propri prodotti caseari. Oggi non succede più, i formaggi provengono dalla lavorazione del latte di tutti. Una delle poche realtà del genere ancora attive nel Friuli collinare è la Latteria Turnaria di Muris, a Ragogna. Fare una sosta qui significa assistere alla produzione casearia, ma è anche un’ottima occasione per una seconda colazione tipica: oltre al formaggio Latteria – presidio Slow Food – si possono gustare e comprare burro, ricotta, mozzarella, stracchino e yogurt. Non stupitevi se qualcuno vi offre anche un bicchiere di bianco: la tradizione è sacra.
5) Imparare i segreti del Pestat di Fagagna a casa di chi ancora lo fa come una volta.
Un insaccato in cui il lardo fresco del maiale viene macinato e si arricchisce di sapori e profumi delle erbe dell’orto. È il Pestat, specialità tipica di Fagagna e presidio Slow Food, talmente ricco di aromi da essere ritenuto il miglior condimento per insaporire minestroni, carni in umido e patate al forno. Provate a gustarlo seduti vicino al tipico focolare friulano e vedrete che sapore. Potete farlo all’agriturismo Casale Cjanor: lo servono con aggiunta di salsa al pomodoro in una bruschetta eccezionale. Qui organizzano anche corsi di cucina che svelano le dritte per prepararlo, le tecniche di base ai fornelli e tante altre lezioni a tema.
Simone Pazzano
novembre 2016